Sono state due giornate calde quelle di giovedì e venerdì in via Cagliari a Foligno. Dopo lo stop della scorsa settimana, infatti, i lavoratori dell’Oma Tonti sono tornati ad incrociare le braccia. Una protesta, quella andata in scena nelle ultime 24 ore – con fermate “a singhiozzo” per la durata totale di un’ora per turno – con cui i dipendenti dell’azienda che opera nel settore metalmeccanico hanno voluto ribadire la loro contrarietà ma soprattutto la preoccupazione per il clima che si è creato all’interno della fabbrica e per l’atteggiamento dei vertici. A prendere la parola per spiegare lo stato attuale delle cose sono stati dunque, ancora una volta, i rappresentanti di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil. “Ad oggi – spiegano in una nota Adolfo Pierotti (Fim Cisl), Simone Pampanelli (Fiom Cgil) e Daniele Brizi (Uilm Uil) – non abbiamo avuto alcuna risposta rispetto alle questioni che abbiamo posto all’ultimo tavolo con la proprietà, anzi – sottolineano i tre sindacalisti – sono arrivati, come temevamo, i provvedimenti di sospensione per altri lavoratori interinali, tutti con anni di esperienza in fabbrica, alla faccia della tanto sbandierata meritocrazia”. Ad emergere, dunque, è da un lato l’insofferenza per un clima che i tre sindacati definiscono “insostenibile”, dall’altro invece la tensione rispetto agli obiettivi economici annunciati dalla proprietà che – secondo Cgil, Cisl e Uil – non sarebbero in linea con le potenzialità di una fabbrica di eccellenza, come l’Oma Tonti. Ecco perché gli scioperi delle ultime settimane si preannunciano solo come l’inizio di altre proteste che sindacati e lavoratori sono intenzionati a mettere in atto “a difesa – dichiarano con forza – del futuro di una fabbrica fondamentale per il territorio folignate e per tutta l’Umbria”.
Foligno, continua la mobilitazione dei lavoratori dell’Oma Tonti
Pubblicato il 17 Marzo 2017 14:42 - Modificato il 5 Settembre 2023 17:50
Sciopero di fronte ai cancelli dell'Oma Tonti
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