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Quintana, Metelli: “Gli Stati generali un momento di riflessione sul domani”

Pubblicato il 17 Marzo 2017 14:06 - Modificato il 5 Settembre 2023 17:51

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“Dopo settant’anni c’è bisogno di una riflessione”. Lo ha detto Domenico Metelli presentando venerdì mattina gli “Stati Generali della Città di Foligno per la Giostra della Quintana”, che si riuniranno – come già anticipato gli scorsi giorni – giovedì 23 marzo alle 20.30 all’Auditorium San Domenico. “È un segnale che vogliamo lanciare ed un passo importante che vogliamo fare per chi verrà dopo di noi – ha proseguito il presidente dell’Ente Giostra – per i ragazzi che amano la Quintana”. Per completare quel giro di boa annunciato, però, il presidente Metelli ha deciso di appellarsi alle istituzioni, all’economia, alla cultura e all’associazionismo locale e regionale. Tutti mondi che verranno egualmente rappresentati nel corso del vertice del prossimo giovedì, a cui non mancherà neppure il popolo della Quintana. “Le difficoltà e i problemi ci sono stati – ha sottolineato Domenico Metelli – ma siamo andati avanti, insieme all’amministrazione comunale”. Per il numero uno di palazzo Candiotti la rievocazione barocca dovrà continuare a reggersi su una logica istituzionale e dovrà essere riconosciuta da tutti un patrimonio cittadino, prima ancora dell’Unesco. In quest’ottica va anche letto l’impegno formale che tutti i presenti all’incontro saranno chiamati a sottoscrivere e che vedrà tra i primi firmatari il sindaco Nando Mismetti. “Siglando questo documento – ha detto il primo cittadino – lascerò un segno importante nella mia esperienza di amministratore. La Quintana – ha aggiunto – è sempre stata un collante per la nostra comunità e continua ad esserlo anche oggi. E nonostante le divisioni – ha concluso – non si può nascondere il ruolo chiave che ha avuto e ha nel diffondere quei valori che i tempi che stiamo vivendo hanno fatto in qualche modo venir meno”. La Quintana quindi si rinnova e con lei anche la città di Foligno, così come avvenuto nel 1946 quando all’indomani della guerra un gruppo di “volenterosi” – così li ha definiti il presidente del consiglio comunale Alessandro Borscia – decisero di riproporre la rievocazione barocca, e successivamente nel 1997 quando nel tentativo di rialzarsi dopo le ferite inferte dal terremoto, la città decise di affiancare alla giostra di settembre anche quella di giugno.  

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