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Spoleto, in consiglio comunale il tagliando delle linee di mandato

Pubblicato il 20 Maggio 2017 14:36 - Modificato il 5 Settembre 2023 17:21

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Dai due candidati sindaci passando per i consiglieri poi nominati assessori e fino ad arrivare a chi siede tra i banchi della massima assise cittadina, si tirano le somme delle spese sostenute e dei contributi e finanziamenti ottenuti da partiti, associazioni e privati

Prima la discussione delle mozioni, tre soltanto a dire la verità rispetto alla ventina di documento inseriti all’ordine del giorno. Poi a sedersi tra i banchi del consiglio comunale sono stati i bambini delle scuole primarie della città per quello che è stato un interessante dibattito tra i cittadini in erba di Spoleto. E, dulcis in fundo, la discussione sulla verifica delle linee di mandato del governo della città. È stata una giornata davvero intensa per la massima assise cittadina di Spoleto quella di giovedì 18 maggio. Con una prima parte filata via senza grossi problemi, con un consiglio che ha votato all0unanimità tutte e tre le mozioni discusse, una parte centrale decisamente molto costruttiva, e una parte finale un po’ “confusa” e non senza polemiche tra le parti politiche in aula. Ma andiamo con ordine. LE MOZIONI – Il consiglio comunale di Spoleto dice “sì”, all’unanimità, sia alla predisposizione di un regolamento sul baratto amministrativo e sia alla programmazione di iniziative volte alla promozione dei servizi peculiari del reparto di Ostetricia e Ginecologia del San Matteo degli Infermi, tanto per entrare nel merito delle mozioni discusse in mattinata, presentate rispettivamente da Laura Zampa e Carla Erbaioli, entrambe in forza al Pd. Andando per ordine, il baratto amministrativo, illustrato in aula da Laura Zampa, è quel provvedimento che, secondo legge, prevede assolvere al pagamento dei tributi arretrati da parte dei cittadini morosi attraverso lavori socialmente utili. Una sorta di agevolazione che, ovviamente, verrebbe messa a disposizione di coloro che dimostrano in maniera concreta le difficoltà economiche in cui versa. “Ci sembra una cosa corretta, ma va capita l’operatività – ha risposto l’assessore al Bilancio, Castrovillari – lavoreremo, tutti insieme, per predisporre un regolamento ad hoc”. “Cominceremo a lavorarci da subito, così da attivare in percorso che ci porti a votare quanto prima il regolamento in questione”, ha aggiunto il presidente del consiglio comunale, Giampiero Panfili. È stata votata all’unanimità anche la mozione presentata da Carla Erbaioli. Nella quale sollecita il sindaco Cardarelli a farsi promotore “di iniziative divulgative rivolte soprattutto alle donne di Spoleto per ampliare l’informazione sulle problematiche delle donne ma anche per dare lustro al nostro reparto”, sono state le parole della consigliera dem. E un “sì” pieno è arrivato in primis dalla vice sindaco Maria Elena Bececco. CONSIGLIO DEI BAMBINI – C’era Gabriele, Irene, Sofia, Diego, Niccolò, Giorgia e tanti altri ancora, e si sono seduti tra i banchi del consiglio comunale di Spoleto per esporre tutte le “sofferenze” che loro percepiscono, nonostante la tenerissima età, rispetto alle scuole, alle strade, alla raccolta dei rifiuti. Si tratta dei bambini di alcune delle scuole primarie di Spoleto che ieri mattina hanno dato vita al Consiglio comunale dei bambini. C’è stato il baby sindaco Gabriele, che si è detto “emozionato e onorato di ricoprire questa carica”. E poi la baby vice sindaco, Sofia, e un baby presidente del consiglio, Emanuele, oltre e una folta rappresentanza di consiglieri comunali. E le tematiche che loro percepiscono come problemi quotidiani sono stati diversi. “Chiediamo ci sia una migliore manutenzione delle strade, ci sono troppe buche, e anche dei marciapiedi, troppo stretti – ha detto il sindaco giovane, Gabriele, rivolgendosi al sindaco “anziano”, come lui lo ha definito, Fabrizio – e servirebbe anche manutenzione all’interno e all’esterno delle nostre scuole, le porte, ad esempio, non si chiudono”. La cosa che ha fatto sicuramente sobbalzare dalle sedie gli amministratori “grandi”, è stata però la richiesta di Niccolò: “Suggerirei di cambiare il gestore delle mense”. “Una cosetta da niente”, ha risposto con un sorriso Fabrizio Cardarelli. E per non farsi mancare nulla “ci sono i banchi rotti e buche nel cortile che si riempiono di acqua quando piove”, ha aggiunto Irene. LINEE DI MANDATO – Non ha fatto in tempo a cominciare la sessione pomeridiana del consiglio comunale spoletino del 18 maggio, che subito c’è una sospensione. I consiglieri di minoranza non hanno avuto il documento, e quindi è necessario fare delle fotocopie perché anche loro possano visionare quelle sette pagine dove sono illustrate le linee di mandato dei primi tre anni dell’amministrazione Cardarelli. Ma la polemica lì, a un passo, e non si è fatta attendere. “C’aspettavamo una illustrazione delle linee di mandato assessorato per assessorato” sono state le parole di Dante Andrea Rossi, capogruppo del Partito democratico. E allora arriva la proposta (del tutto autonoma come ha tenuto a precisare chi l’ha fatta) del presidente del consiglio, Giampiero Panfili: “Credo che nulla vieti che ci possiamo vedere in un prossimo consiglio, così da poter studiare il documento con più calma. Convocherò al più presto possibile una conferenza capigruppo e valuteremo sul da farsi”. Proposta che, però, viene rigettata al mittente dalla stessa maggioranza, tanto che Roberto Settimi (Spoleto popolare) ha precisato “ci sono tutti gli assessori e possono dare risposte alle domande che verranno formulate”. “Vorrei poter dibattere, e prendere anche eventuali suggerimenti, perché stiamo lavorando per la città”, ha poi aggiunto Zefferino Monini (Rinnovamento). “Nessuno vuole sottrarsi a un eventuale dibattito – ha tenuto a precisare Massimiliano Capitani (Pd) – la procedura prevede però che la discussione avvenga suddivisa settore per settore. È un dibattito di politica alto che facciamo poche volte in questo consesso”. E dopo tutte le disquisizioni tra le parti in causa sul rimandare o meno il dibattito, la discussione è invece cominciata regolarmente. “Nelle linee di mandato si parlava di trasparenze e partecipazione, io non ne ho vista – ha detto, ad esempio, Laura Zampa (Pd) – e comunque, rispetto alle iniziative al sostegno alle famiglie, politiche per la casa il servizio accompagnamento al lavoro, quali sono le azioni messe in campo?”. A rincarare la dose è poi Elisa Bassetti del M5S. “Quanta partecipazione è stata fatta? – è stata la sua provocazione – per l’ambiente era cominciata poi è finito tutto. Per la lotta alla ludopatia, era stato iniziato un lavoro di partecipazione, poi tutto fermo. E inoltre, nelle linee programmatiche non si parla mai delle frazioni, parlate solo del centro storico”. “In quasi tre anni, pur ammettendo che ci sono ancora cose da fare e da migliorare, possiamo dire di aver portato a termine molti dei progetti che ci eravamo prefissi”, è scritto in un passaggio iniziale della relazione letta dalla vice sindaco Maria Elena Bececco (per conto del sindaco Cardarelli). “Appena insediati ci siamo trovati di fronte ad un pesantissimo disavanzo di amministrazione, accertato da Corte dei Conti, Procura della Repubblica e Guardia di Finanza, ed un quadro economico al limite del dissesto – ha aggiunto – eppure nonostante tutto ciò siamo riusciti ad implementare soluzioni che hanno portato alla rivisitazione e al miglioramento del regolamento di contabilità e del processo tributario dell’ente”.

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