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Minori e disabili, la Regione stanzia 2,5 milioni per la zona sociale 8

Pubblicato il 21 Giugno 2017 13:46 - Modificato il 5 Settembre 2023 17:10

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Ammontano a quasi 2 milioni e mezzo di euro i fondi che arriveranno alla zona sociale 8, di cui Foligno è capofila, per quanto riguarda la lotta alla povertà e l’inclusione sociale. A dirlo, l’assessore regionale Luca Barberini, che ha annunciato l’approvazione da parte della giunta Marini di alcuni accordi tra la stessa Regione e i Comuni capofila delle diverse zone sociali. Nel complesso, il tesoretto ammonta a 22 milioni e mezzo di euro, a fronte degli oltre 55 milioni che palazzo Donini ha deciso di destinare – attraverso l’utilizzo dei fondi europei del “Por Fse 2014-2020” – al comparto sociale. “Le intese stipulate con i Comuni capofila delle diverse zone – ha spiegato al riguardo l’assessore al welfare – prevedono azioni su scala territoriale, secondo una programmazione specifica, individuata in base alle necessità concrete delle diverse comunità locali. Comuni e territori – ha infatti sottolineato Barberini – interpretano in maniera più puntuale i bisogni delle persone e sono in grado di dare risposte più efficaci”. Gli accordi di collaborazione già approvati sono, al momento, cinque, tra cui – come detto – quello che interessa la zona sociale 8 che vede Foligno come Comune capofila. Secondo quanto fanno sapere dall’Ente di corso Vannucci, inoltre, entro luglio verranno definite anche le intese con gli altri Comuni, compreso Spoleto. “Questi accordi di collaborazione – ha sottolineato Luca Barberini – s’inseriscono in una logica di governance partecipata e di sussidiarietà e le risorse già stanziate sono state ripartite, fra i diversi territori, secondo principi di proporzionalità e rispondenza ai bisogni sociali rilevati”. Le azioni che verranno realizzate riguarderanno ambiti come l’assistenza domiciliare ai minori e la loro tutela, l’inclusione di minori con disabilità, sostegno a adulti e giovani disabili attraverso tirocini, borse e tutoraggio. Previsti, poi, interventi innovativi legati alla sperimentazione di progetti di vita indipendente per persone con disabilità, alla domiciliarità per anziani non autosufficienti e alla mediazione familiare.

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