“Non siamo disposti ad accettare la parola ‘fine’ ma, soprattutto, che l’opinione pubblica non abbia le idee chiare su quanto sta accadendo”. Lo gridano a gran voce le organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl e Uil a proposito della vicenda Fils, che da ormai diverse settimane sta tenendo banco in città. Per i tre sindacati, infatti, occorre che l’amministrazione Mismetti chiarisca perché la proposta alternativa al piano industriale elaborato dal professor Giuseppe Ferranti non andrebbe bene. Così come occorre che si dia modo ai consiglieri comunali di intervenire sulla questione, incontrando in un faccia a faccia i rappresentanti sindacali. Questi, dunque, alcuni dei punti toccati nella nota redatta da Cgil, Cisl e Uil, intervenuti anche sull’annullamento all’ultimo minuto della seduta della prima commissione consiliare, durante la quale si sarebbe dovuto discutere proprio della partecipata comunale operante nel settore delle manutenzioni. “Spiace per il problema di salute della presidente – scrivono le tre sigle – ma, visti i tempi molto stretti e l’urgenza del confronto, sarebbe stato utile che la riunione si fosse comunque svolta”. Poi un nuovo passaggio sulla strada intrapresa dalla giunta Mismetti. I sindacati si chiedono, dunque, se realmente la volontà sia quella di “andare avanti con concessioni ed appalti a privati per somme che potranno avvicinarsi a 20 milioni di euro nei prossimi anni – sottolineano – con la possibilità di un rinnovo discrezionale che potrà fare la prossima amministrazione. Siamo certi che l’obiettivo dei consiglieri non sia aprire spazi come questi – rilanciano – soggetti a possibili clientele, ma per eliminare ogni dubbio – sottolineano – va spiegato nel dettaglio e con chiarezza per quale motivo non si vuol fare l’unica scelta giusta, ossia quella di salvare la Fils rendendola finalmente competitiva”. Scelta che – a detta delle tre organizzazioni – invece troverebbe un terreno fertile nella proposta alternativa elaborata proprio da Cgil, Cisl e Uil. “Il percorso avviato dalla giunta – dicono – non salvaguarda realmente i posti di lavoro, ma dà minori garanzie ai cittadini ed ai lavoratori. Le eccedenze derivano da precise scelte politiche del passato e le stabilizzazioni di cui si parla oggi sono previste anche nella proposta sindacale perché essenziali ad erogare i servizi. A parità di mansioni – spiegano – gli impiegati Fils privatizzati avrebbero diritto ad una paga oraria maggiore di quella prevista per gli enti locali”. Per i tre sindacati, quindi, il problema continua a non essere il contratto. “Siamo stati i primi a proporre un orario di lavoro che preveda di lavorare anche il pomeriggio – concludono – Le battute ad effetto non aiutano”.
Fils, sindacati ancora in prima linea: “Diciamo no alla parola ‘fine’”
Pubblicato il 11 Agosto 2017 13:55 - Modificato il 5 Settembre 2023 16:53
I lavoratori Fils in Comune
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