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San Feliciano, l’appello del vescovo: “Rinnovare l’alleanza sul sociale”. Tra un anno riaprirà il Duomo

Pubblicato il 24 Gennaio 2018 16:21

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“Il martirio di San Feliciano ci sollecita a non disperdere il capitale della rete di solidarietà sociale, di cui il mondo cattolico è parte integrante”. Lo ha detto il vescovo di Foligno, monsignor Gualtiero Sigismondi, ricordando l’importanza del mondo del volontariato e richiamando l’attenzione delle istituzioni locali e nazionali ai loro doveri. L’occasione è stata la solenne celebrazione  per i festeggiamenti di San Feliciano patrono e martire, che si è tenuta mercoledì mattina nella pro cattedrale di Sant’Agostino, che – non senza difficoltà – è riuscita a contenere i tantissimi fedeli intervenuti. Presenti anche le istituzioni locali e regionali, rappresentate – tra gli altri – dal sindaco Nando Mismetti e dall’assessore al welfare, Luca Barberini, quelle militari ed una folta delegazione della Quintana, guidata dal presidente dell’Ente Giostra, Domenico Metelli. A loro tutti si è dunque rivolto monsignor Sigismondi, ricordando l’importanza del “dono” come realizzazione del Vangelo. Un dono, però, che deve contemplare la gratuità, senza cioè chiedere nulla in cambio. “La gratuità del dono di sé – ha detto il vescovo durante l’omelia – è determinata dalla libertà di investire in favore degli altri il tempo, di cui siamo tutti così avidi. Accudire un malato, accogliere chi ha bisogno di essere ascoltato, offrire il perdono a chi ci ha offeso: questa – ha ribadito – è gratuità”. Elemento che contraddistingue quanti fanno parte del mondo del volontariato. Un mondo che, però, per monsignor Gualtiero Sigismondi non va considerato un “tappabuchi”. “Tutti coloro che sono impegnati a titolo gratuito nei più svariati settori della società – ha ribadito – sono persone che contribuiscono a compiere l’opera di promozione umana, senza sottrarsi ai propri doveri familiari e professionali. Il progresso e la dignità di una società – ha ricordato – dipendono, infatti, da coloro che sanno prodigarsi oltre il dovuto nella condivisione del tempo, delle doti e anche dei beni materiali”. Ma, come detto, nella sua omelia monsignor Sigismondi ha voluto richiamare anche l’attenzione delle istituzioni verso i bisogni di una società che, oggi più di ieri, si trova a dover fare i conti con una povertà disarmante, che mette in ginocchio tantissime famiglie. “Al volontariato – ha dichiarato – risultano essere ancora troppo ‘appaltati’, da parte delle istituzioni, i molteplici ambiti della lotta alla povertà. Molto spesso, infatti, la generosità del volontariato e persino la creatività del terzo settore sono intese come disponibilità illimitata a supplire alle carenze e alle inefficienze dei servizi statali e territoriali. Pertanto, è necessario rinnovare, in un’ottica sussidiaria, l’alleanza sulle politiche sociali, basata sulla cooperazione responsabile e non sulla comoda delega”. Monsignor Sigismondi ha quindi chiamato in causa la Caritas, che quotidianamente opera al fianco dei bisognosi. “La Caritas diocesana non intende certamente arretrare rispetto alla necessità di affrontare punti critici e complessità, ma – ha concluso – ritiene essenziale ribadire il suo ruolo di organismo pastorale con prevalente funzione pedagogica”. Nel pomeriggio, prima della messa delle 18, la tradizionale processione con la statua del Santo si è snodata per le vie del centro cittadino, attirando come sempre numerosi fedeli. Intanto, proprio nel giorno di San Feliciano, è arrivata una bellissima notizia per Foligno. Dopo il via libera della Protezione Civile, a breve dovrebbero ripartire i lavori di sistemazione della Cattedrale, che dovrebbe dunque riaprire tra un anno. Il Duomo di San Feliciano è chiuso in seguito al terremoto del 2016.

 

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