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Dopo 65 anni chiude il “Fiscolaro”. Foligno saluta un pezzo di storia del commercio

Pubblicato il 3 Aprile 2018 18:56

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Foligno perde un pezzo di storia commerciale. Chiude infatti uno dei negozi più antichi e conosciuti della città, lo storico bazar di Otello Timi, conosciuto da tutti come il “Fiscolaro”. “Non è stata una nostra decisione – afferma la figlia del proprietario Maria Rita -. La creazione dei varchi ha creato dei grossi disagi ed ha finito per uccidere molte attività, tra cui la nostra. Chi vuole accedere al centro di Foligno è ora titubante perché ha paura di prendere le multe. Purtroppo le politiche del Comune non ci hanno aiutato e la situazione non è bella”. Un epilogo inatteso se si pensa che questa attività è aperta da ben 65 anni, conosciuta da tutti come “Lu Fiscolaro”. Ma come mai questo nome? “Il nome d'arte deriva dai friscoli – ci spiega orgogliosa la proprietaria - ovvero questi grandi dischi in corda, realizzati dai cugini di mio padre e che venivano messi nelle presse e servivano per filtrare l'olio. Col tempo e con i nuovi strumenti, questo sistema è venuto meno, ma ci siamo tenuti il nome”. Un finale che però è sicuramente riconducibile anche ai profondi mutamenti che hanno riguardato non solo l'economia, ma anche la società attuale. “Adesso il commercio è pessimo ed è cambiato anche il modo di vivere – racconta ancora Maria Rita -. Prima i ragazzi tenevano ad avere una bella casa, ora i matrimoni sono calati e le coppie, quelle poche che si sposano, preferiscono farsi regalare i viaggi di nozze piuttosto dei suppellettili. Un disastro”. La responsabilità più grande, a detta della Timi, è dovuta alla politica adottata negli ultimi anni dalle istituzioni locali: “Mio padre ha ormai la veneranda età di 80 anni, ma avrebbe chiuso comunque il negozio perché con queste condizioni non ci fanno più lavorare. La politica comunale spinge la gente fuori dal centro: ha deciso di portare nella zona del Santo Pietro manifestazioni come la fiera e le varie bancarelle che comunque facevano girare l'economia locale. Stessa cosa è stata fatta col Piper. La mazzata finale, poi, è stata data con i lavori per la pavimentazione, che è durata sei anni”. Siamo ben lontani quindi dai tempi d'oro del commercio folignate: “Gli anni '90 fino al 2000 hanno visto il boom economico per quanto riguarda il nostro settore, poi dopo il terremoto sono iniziati i problemi ed ora siamo costretti a chiudere”. Insomma, un finale che nessuno si sarebbe mai immaginato, carico di rabbia e delusione per i proprietari, ma anche di tristezza per tutti quei folignati che per anni sono andati a comprare utensili per la casa e giochi per i figli e che ora vedono affisso il cartello “Liquidazione totale per cessazione attività”. Un vero e proprio segno dei tempi che cambiano.

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