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Spoleto, all’ultimo tuffo passa il bilancio di previsione

Pubblicato il 6 Aprile 2018 15:33

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“Ho sempre detto che se la mia decisione avesse arrecato danno anche a un solo cittadino, avrei fatto un passo indietro”. E lui, Sandro Cretoni (Lega), il passo indietro lo ha fatto rispetto allo scorso consiglio comunale, quando venendo a mancare proprio quel tredicesimo voto a favore del documento previsionale, tutta la maggioranza è stata costretta ad abbandonare l’aula perché non in grado di garantire i numeri necessari. Ma questa volta il dietro front di Sandro Cretoni, quel tredicesimo voto è stato garantito e il bilancio di previsione è passato e, di conseguenza, aspetto non trascurabile e unica motivazione addotta dal consigliere leghista, ci sarà la possibilità per gli uffici comunali preposti di dare il via ai pagamenti del contributo per l’autonoma sistemazione che circa 600 famiglie sfollate stavano aspettando con ansia. “Do il mio voto favorevole a questo bilancio solo per rispetto ai cittadini – ha detto nel corso dell’assemblea Cretoni – e adesso a maggior ragione visto che il danno coinvolgerebbe così tante famiglie spoletine”. Cittadini che in parte hanno partecipato ai lavori del consiglio comunale, e per i quali, proprio per effetto dell’approvazione del documento previsionale, i pagamenti del Cas di febbraio e marzo, dopo una lunga fase di stallo su cui a dare chiarimenti sono stati i dirigenti Claudio Gori e Dina Bugiantelli, sono dunque ormai alle porte. “La Regione ha cambiato la gestione del Cas chiedendo altre informazioni – ha spiegato Dina Bugiantelli – e l’erogazione del contributo ha subito uno stop. A tutto questo si è aggiunto poi le nuove 67 ordinanze che hanno modificato l’erogazione dato che al sindaco è stato dato mandato di certificare la veridicità delle autocertificazioni rese dai cittadini. Controlli che vanno anche a tutela dei cittadini, ed è bene sottolineare questo aspetto”. Una affermazione fatta, a quanto pare, con cognizione di causa “dato che nel corso delle verifiche sono state riscontrate anche delle incongruenze in alcune di quelle autocertificazioni – ha aggiunto – le liquidazioni, è bene precisare, che erano già pronte a febbraio”. “Lo Stato ha lasciato tutto sulle spalle dei Comuni – ha evidenziato Elisa Bassetti del M5S riferendosi più in generale al dopo terremoto – faccio quindi appello a tutti i consiglieri a fare pressione sui rispettivi esponenti nazionali e regionali per quanto riguarda tutto ciò che concerne la gestione della ricostruzione, affinchè queste città non vengano abbandonate e costrette a fare una lotta fratricida tra di loro”.Ma quelle di ieri, 5 aprile, sono state comunque quasi cinque ore di dibattito piuttosto accese, con polemiche piovute da ogni parte e dove a prevalere è stato più che altro un “j’accuse” reciproco decisamente fine a se stesso. Sì, è vero che lo spunto è stato un bilancio che Alessandro Cretoni (Fi) ha definito “da libro cuore”, ma che è stato motivo per qualcuno di accusare l’amministrazione comunale di “scelte sbagliate, come quella di portare lo Sportello del Cittadino al centro – ha detto Massimiliano Capitani (Pd) – si tratta di dilettantismo o ipocrisia? Questi quattro anni verranno ricordati, secondo me, solo per la morte di Fabrizio Cardarelli”. “Dove è stata la politica in questa città? – ha aggiunto Laura Zampa (Pd) – si è andati solo dietro alle buche da tappare. Le nostre proposte sono state tutte disattese”. E il tenore di gran parte degli interventi è stato pressappoco tutto così, salvo rare eccezioni, e dove il “rimprovero” principale da parte dei consiglieri di minoranza è stato quello di non aver mai partecipato le scelte fatte dalla giunta. Per non parlare poi della vera e propria “ribellione” da parte dell’intero scranno di sinistra nel momento in cui, nel prendere la parola, la vicesindaco ha detto: “è ufficialmente iniziata la campagna elettorale – ha detto – pochi hanno centrato l’argomento di oggi”. Il bilancio di previsione è stato approvato con 13 voti a favore e 10 contrari. I NUMERI – Entrando nel dettaglio del documento finanziario, il totale delle entrate correnti (costituito dalle imposte, dalle tasse e dai trasferimenti dello Stato e della Regione) è di quasi 50 milioni di euro, gran parte dei quali provengono dalle tasse pagate dai cittadini – che sono impiegate per il finanziamento dei servizi pubblici – e dalle multe destinate invece specificamente alla messa in sicurezza e alla manutenzione delle strade. Le spese in conto capitale – cioè la voce delle entrate riservate agli investimenti – sono di 8.508.997 di euro. Tra le previsioni di spesa del triennio 2018-2020 (con la voce maggiore che è quella dedicata ai servizi istituzionali, generali e di gestione con 13 milioni nel 2018, 11 e 454 nel 2019 e 9 milioni e 959 nel 2020) spiccano quelle riservate alle politiche sociali e alla famiglia (11 milioni nel 2018, 10 milioni e 442 nel 2019 e 9 milioni e 714 nel 2020). Altre voci importanti: trasporti e diritto alla mobilità (8.378,974 nel 2018, 7.777.598 nel 2019 e 6.614.665 nel 2020), sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente (6.604.947 nel 2018, 6.590.356 nel 2019 e 6.518.197 nel 2020), ordine pubblico e sicurezza (4.343.097 nel 2018, 3.586.857 nel 2019, 3.486.806 nel 2020). Per quanto riguarda gli investimenti (l’importo totale è di 8 milioni e 508 mila euro) sono destinati principalmente a manutenzione patrimonio (1milione e 707mila), viabilità (1 milione e 449mila), gestione patrimonio (689 mila), urbanizzazione primaria (497 mila euro) e secondaria (111.116), scuole (405 mila), segnaletica (364 mila), pubblica illuminazione (360 mila), servizio informatico (205 mila), verde e ambiente (175mila euro) e impianti sportivi (50 mila). Rispetto al 2014 l’Amministrazione comunale ha ridotto il disavanzo per un ammontare complessivo pari a 5.346.642,42. Nel 2014 infatti la somma del disavanzo tecnico e del disavanzo di amministrazione corrispondeva ad un passivo di 17.309.739 che, grazie al taglio delle spese e al recupero dell’evasione fiscale, è stato ridotto nel 2017 a 11.963.096. Approvati nella precedente seduta sia il Dup (il Documento Unisco di programmazione, lo strumento di guida strategica ed operativa degli enti locali) sia le aliquote relative a Imposta Municipale Propria (Imu), Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (Irpef), Tassa sui Servizi Indivisibili (Tasi) e Tassa sui Rifiuti (Tari). La Imu non è stata variata rispetto allo scorso anno, così come Irpef e Tasi. La Tari ha subito invece, rispetto al 2017, una riduzione del costo complessivo del piano finanziario di raccolta e trasporto e smaltimento dei rifiuti, grazie soprattutto alle somme recuperate dall’evasione tributaria che ha comportato un abbattimento delle tariffe, in particolare per quanto riguarda le utenze domestiche. 

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