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A Foligno dieci anni di clownterapia e gli studenti del “Beata Angela” fanno festa

Pubblicato il 9 Maggio 2018 17:18

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Si chiama “Non ho paura del lupo cattivo” ed è l’iniziativa messa a punto dagli studenti del Liceo di scienze umane “Beata Angela” di Foligno per celebrare i dieci anni del corso di clownterapia. Corso che nel tempo ha permesso di portare nelle corsie del reparto di pediatria del San Giovanni Battista di Foligno e del Centro oncologico “Chianelli” di Perugia tanti sorrisi. Quegli stessi sorrisi che animeranno la giornata di giovedì 10 maggio che si aprirà alle 9 all’Auditorium San Domenico con il convegno sulla “Ricerca infermieristica” curato dall’Università degli studi di Perugia. Nel pomeriggio invece, alle 15.30, si terrà lo spettacolo “La giostra dei tondi perfetti” con Loretta Bonamente e Silvia Crisanti e a seguire performance di arti varie. Ma l’Auditorium San Domenico non sarà l’unica location che farà da sfondo alle tante iniziative in programma. Piazza San Domenico, ad esempio, ospiterà “I giochi di una volta ed altre diavolerie”, promossi dalla cooperativa La Locomotiva e Atletica Winner, mentre all’intero del chiostro del liceo si terranno, con inizio alle 15, laboratori didattici e creativi, letture animate, spettacoli e un angolo libri in collaborazione con l’associazione FulgineaMente, dove troverà spazio “Non ho paura del lupo cattivo”, volume che raccoglie le esperienze e le testimonianze di un gruppo di ex allievi impegnati, appunto, nel progetto di clownterapia e che dà il nome all’evento. “Il lupo – spiegano le professoresse Laura Cerretti e Caterina Bartolomei, al timone del progetto che ha coinvolto studenti in corso ed ex delle classi 5ª A e 5ª B – sono le paure e le difficoltà che vivono in ognuno di noi. E il senso del progetto sta proprio qui – aggiungono – nell’imparare a dominarle, per se stessi e gli altri. Solo così – concludono – il lupo si porta fuori e si ammansisce. L’entusiasmo dei ragazzi poi fa il resto”. Con loro anche altre insegnati, Anna Romagnoli e Novella Lepri, ma soprattutto Eusilia Paci, ora in pensione, docente di filosofia e scienza della formazione. Con lei tutto iniziò nella volontà di rafforzare il concetto di solidarietà e volontarietà. I ragazzi, infatti, aderiscono liberamente al progetto che rientra anche nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro, che li conduce dopo adeguata formazione a 10 ore di presenza in corsia. “Ho accolto con entusiasmo l’idea di questa festa” è stato il commento della dirigente scolastica Rosella Neri, “perché – ha aggiunto – esprime la forza di un progetto cresciuto nel tempo. Il corso di clownterapia, che punta sui talenti e sulla libera adesione di ragazze e ragazzi, ha dato vita dieci anni fa ad un’esperienza formativa nuova, diversa dal consueto iter di studi. Oggi si chiama alternanza scuola-lavoro. Per questo siamo grati agli studenti e alle insegnanti che in questo decennio hanno portato gioia, affetto e sostegno ai bambini in difficoltà. Con loro la scuola si è fatta e si fa portavoce di messaggi di solidarietà e servizio alla collettività. Di tutto ciò li ringraziamo, oltre a sostenerli in questo affaccio impegnativo sul mondo del disagio e del lavoro”.

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