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“Eclipse”, a Foligno la mostra di Mattia Trabalza che esalta i giovani artisti

Pubblicato il 16 Giugno 2018 12:13

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Grande successo per “Eclipse”, la mostra d’arte allestita all’interno della concessionaria Scuderia Fortezza di Spello. La mostra, che si potrà apprezzare fino al 30 giugno, ha già contato circa 300 visitatori solo nel giorno dell’inaugurazione, avvenuta il 9 giugno. Partita dall’idea di un artista folignate, Mattia Trabalza, l’esposizione presenta opere di undici giovani artisti, studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Roma, ma anche dall’ambiente perugino. Oltre all’artista e curatore Mattia Trabalza, anche Laura Procopio, Samuele Strati, Paola Valli, Emanuele Dura, Umberto Tamburrino, Michael Mancini, Silvia Sciarra, Emily Luchini, Beatrice Bellezza ed Eleonora Rosati, hanno dato vita ad opere che spaziano dalla fotografia, alla pittura fino al VR (Video 360). All’inaugurazione dell’esposizione che vede le opere come sospese in aria, è stato possibile anche assistere alla musica live, con l’esibizione del duo Ad Omnes e Francesco Pazzelli. “L’obiettivo – ha spiegato l’ideatore e curatore Mattia Trabalza – è quello di valorizzare la produzione artistica di giovani ed aspiranti artisti. Il titolo stesso “Eclipse” intende esprimere l’idea del passaggio, ma anche dell’oscuramento che opprime gli artisti che non godono di nomi altisonanti. È un modo per dire che ora noi giovani artisti non abbiamo luce, quindi visibilità, ma auspichiamo che questa sia solo una fase transitoria”. Appena 21enne, ancora studente dell’Accademia di Belle Arti di Roma, Mattia Trabalza ha una concezione chiara ed innovativa dell’arte: “Freqeuento il corso Digital and Conceptual art. Per realizzare le mie opere, parto da una fotografia che poi manipolo utilizzando Photoshop, per arrivare ad un concetto più ampio. La linea di fondo – continua Trabalza – è l’autoritratto: l’idea è quella di utilizzare me stesso, immortalarmi in sensazioni provate o ancora inesplorate, e permettere allo spettatore di immedesimarsi in esse”. La giovane promessa dell’arte, che ha presentato nell’esposizione in corso ben tre opere, si è già aggiudicato il premio Limen Arte di Vibo Valentia. Non solo. Nel suo curriculum ha anche una mostra in Slovenia. Nonostante la giovane età, Mattia ha già una forte identità artistica: “Quel che mi ispira è sicuramente il Surrealismo, incarnato da Dalì, ma soprattutto da Magritte. Dobbiamo tenere conto – spiega Mattia – che ogni periodo storico-artistico si serve di un particolare strumento: io ora ho a disposizione quello tecnologico. Parto, quindi, dalla fotografia, che è tangibile, reale, per approdare a qualcosa di surreale”. Il suo percorso, però, non è sempre stato semplice: “All’inizio, i miei genitori facevano fatica ad accettare la mia passione e il mio lavoro. Poi, con i risultati raggiunti, hanno imparato ad apprezzarmi”. E non intende fermarsi qui: in cantiere, c’è un progetto di quattro opere – “che probabilmente esporrò” -, dotate di un sistema interattivo, che intendono far immergere lo spettatore nella sua arte, ed un’opera da realizzare con il drone, che intende unire la dimensione storica e religiosa di Roma. L’ingresso ala mostra è gratuito.

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