Giacomo Bicerna si è lanciato in una nuova sfida. Adesso guida la C4 ed è in testa la classifica dopo tre vittorie in altrettante gare. Per la squadra folignate al primo anno in un campionato dilettantistico non poteva esserci esordio migliore. Anche se la C4 non è solo calcio, visto che i dirigenti hanno compiuto una scelta fondamentale: cercare di integrare i ragazzi immigrati attraverso il gioco. Se i risultati sono questi, allora è lecito iniziare a sognare. Abbiamo intervistato l’allenatore folignate all’interno dell’anteprima de “Il Nido del Falco” in onda il lunedì dalle 18.15 alle 18.30. Ecco il calcio di un vero e proprio “mago” della panchina, capace di portare in campo quel pizzico di sana follia che nel calcio non guasta mai.
Vetta solitaria in classifica dopo tre giornate e dopo una vittoria bellissima in uno dei campi più difficili della categoria. Te lo aspettavi?
Ho fatto i compimenti a tutti i ragazzi perché abbiamo fatto la nostra partita migliore domenica. Sono contento che questo sia avvenuto quando il risultato è stato messo in discussione, ci hanno raggiunti sull’1 a 1 e io pensavo fosse quello il punteggio definitivo, invece poi è giunto il gol di Montefiori. È stata una gioia immensa. Partire da zero non è mai facile, soprattutto perché abbiamo dato importanza al discorso dell’integrazione inserendo in rosa 7 ragazzi africani e lavorare con tanti di loro spesso non è facile. Siamo andati oltre ogni aspettativa.
A dare ancor più valore alle vostre performance c’è anche lo spessore degli avversari battuti: Pozzo, Rivo e Castellana, nonostante siate al primo anno in categoria. Raccontaci come è nato questo piccolo miracolo.
Il primo mese di preparazione è stato un cantiere aperto, lasciando le porte aperte a tutti, anche a tantissimi ragazzi immigrati. È stato fondamentale dare la possibilità a tutti, per far vedere che questo è un progetto nuovo e aperto a tutti. Io ci sto mettendo del mio, perché sono abbastanza bravo a fare gruppo, però 9 punti potrebbero ingannare. Il risultato col Pozzo è un po’ ingannevole, il Rivo è la squadra che mi ha impressionato di più. Senza nasconderci posso dire che se abbiamo vinto queste tre partite siamo forti, tre gare così non si vincono a casa. Bisogna volare bassi e stare con i piedi per terra, ma la vetta solitaria fa sognare… Se vinciamo con il Nocera 2017 domenica posso dire che ci candidiamo alle prime posizioni.
Sicuramente con un Montefiori così, già autore di quattro reti, e un entusiasmo alle stelle tutto si può fare.
Montefiori lo conosco da tempo, l’ho avuto come avversario. Lo corteggiai già qualche anno fa ma non andò bene, poi lui si è pentito e quest’anno ha accettato la mia proposta. È un leader, è il capitano e sta rispecchiando in toto quello che significa portare la fascia. Questi quattro gol non sono frutto del caso.
Tra l’altro la seconda categoria ti porta buoni ricordi, visto che l’hai vinta con la Nuova Fulginium…
Nel formare il gruppo mi è capitato anche di ripescare nel passato, ma poi ho capito che è un’esperienza totalmente nuova dopo due anni di inattività in cui anche io mi sono rinnovato nel modo di fare, anche se il mio credo rimane sempre quello. Fino a dopo Ferragosto la squadra è stata un punto interrogativo, ma una volta completata la rosa posso dire che è forte.