Prosegue, a Foligno, il percorso di inclusione sociale dei migranti accolti attraverso i canali dello Sprar e dell’emergenza prefettizia. Dopo le esperienze passate, infatti, l’amministrazione ha deciso di procedere lungo la strada intrapresa, partecipando ad un nuovo avviso della Regione Umbria per la presentazione di progetti volti a migliorare la sicurezza delle comunità locali ed al contempo offrire un’opportunità di occupazione in attività di pubblica utilità a chi ha dovuto lasciare il proprio Paese per scappare da guerra e fame.
Il progetto ha per titolo “Verso l’inclusione delle persone accolte e la coesione sociale nella comunità locale” e, se accolto, vedrà l’impiego di quattro richiedenti asilo e rifugiati accolti dall’associazione “Arcisolidarietà – Ora d’Aria” nel territorio di Foligno. Persone che, si legge nella scheda progettuale, svolgeranno, a titolo volontario e per un anno, delle attività di manutenzione del verde e del decoro urbano su aree pubbliche, grazie a fondi messi a disposizione dalla Regione Umbria.
“Anche se i numeri sono esigui – spiega l’assessore alle politiche sociali del Comune di Foligno, Maura Franquillo – riteniamo questa iniziativa di fondamentale importanza. È questa per noi la strategia vincente oggigiorno – prosegue -, sia per la città che per gli accolti, perché si attua quel meccanismo che vede, da un lato, la promozione di forme d’accoglienza e, dall’altro, la possibilità per queste persone di restituire, alla comunità che li accoglie, quanto ricevuto”.
Ad oggi, gli accolti sul territorio folignate si attestano sulle 200 unità, tra Sprar ed emergenza prefettizia. Numeri piccoli ma che comunque – in virtù dell’attuale clima – rendono necessario il ricorso a mirate politiche di inclusione anche per contenere quel senso di insicurezza percepito dalle comunità locali e che, ultimamente, crea spesso situazioni di tensione.
Quattro – come detto – i beneficiari che, prima di iniziare le attività previste dal progetto, seguiranno un corso di formazione in aula in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. Terminata questa fase, sotto la supervisione di un tutor della cooperativa sociale “Sopra il Muro”, inizieranno a svolgere le attività, tre volte a settimana, nei cantieri in cui la cooperativa già opera, e nelle aree cimiteriali. A loro spetterà il compito di tagliare l’erba, curare le siepi e pulire. A queste attività, nelle aree cimiteriali, si aggiungerà anche lo svuotamento delle ceste dei fiori secchi, lo spazzamento e il lavaggio delle corsie, il rastrellamento delle superfici al fine di togliere gli aghi dei cipressi, la pulizia delle aiuole e tutto quello che sarà necessario per il garantire il decoro delle aree assegnate.