Nell’Italia che divora nocciole, al punto da detenerne addirittura il primato, e con una domanda che supera l’offerta, si inizia a vedere nella corilicoltura – o nocciolicoltura che dir si voglia – un’importante opportunità per il futuro del comparto agricolo. E proprio di questo si è parlato nella quattro giorni della Festa della nocciola di Bevagna, nel corso della quale si è evidenziato come quello delle nocciole sia un mercato il continua espansione e di come rappresenti, oggi, una carta vincente anche in termini di occupazione, con un occhio di riguardo soprattutto ai giovani. E senza dimenticare, ovviamente, il ruolo che i noccioleti hanno per la salvaguardia del territorio.
Un dibattito molto sentito, quello andato in scena a Bevagna, che ha visto intervenire rappresentanti di associazioni agricole, del sindacato, agronomi ed economisti. Un dibattito da cui è uscito forte e chiaro l’appello alla Regione, affinché si metta in piedi una politica agricola coordinata e mirata a promuovere questa tipologia di coltura attraverso la sensibilizzazione dei piccoli proprietari terrieri per realizzare “coltivazioni consociate” di nocciole.
In questo senso, comunque, va ricordata l’approvazione all’unanimità da parte dell’assemblea legislativa dell’Umbria di un proprio atto di indirizzo – mozione di iniziativa di due consiglieri di maggioranza Carla Casciari e Gianfranco Chiacchieroni -, lo scorso 23 ottobre, che mira ad impegnare la Regione a “sostenere gli imprenditori agricoli dell’Umbria, del settore della corilicoltura, prevedendo strumenti efficaci volti a promuovere e valorizzare la qualità delle produzioni locali di nocciola”.
Tra i vari obiettivi del documento quello di portare questa produzione a rappresentare una concreta opportunità d’impresa, di riconversione e di valorizzazione di ampie zone del territorio agricolo regionale. Nel corso della Festa della nocciola di Bevagna è, inoltre, emessa la necessità di creare strumenti informativi e di consulenza per le aziende esistenti e per nuovi imprenditori. Tra le esigenze primarie, quella di individuare i terreni e le aree più adatte a questo tipo di piantagione, comprendendo la possibilità di creare apposite filiere per l’intero ciclo produttivo e commerciale. E tra le indicazioni più frequenti, quella di individuare aree nell’ambito della Valle umbra sud, tenendo fortemente conto della importante presenza, nella pianura tra Spello e Cannara, di Umbraflor, l’Agenzia florovivaistica della Regione Umbria.
Conclusa questa prima parte dell’edizione 2018 della manifestazione, che ha riscosso un grande successo di pubblico agli incontri e tra gli stand, la Festa della nocciola di Bevagna tornerà ora, nella sua veste tipicamente invernale, dal 29 al 31 dicembre.