Una situazione di post terremoto, come quella vissuta in Umbria nel 1997 prima e nel 2016 dopo. È questo uno dei due scenari che verrà ricreato in occasione dell’esercitazione che il Comando dei supporti logistici dell’Esercito terrà a Foligno dal 27 al 29 novembre prossimi. Ospitata in un’area messa a disposizione dal Centro regionale di protezione civile, l’iniziativa vedrà impegnati oltre 150 militari e 40 mezzi provenienti da Roma, Bellinzago Novarese (NO), Torino e Budrio (BO).
“La struttura campale che verrà schierata – ha spiegato il colonnello Giovanni Di Blasi, comandante del Comsuplog e direttore dell’esercitazione – sarà composta da oltre 40 moduli sanitari tra tende, shelter e dispositivi sanitari specialistici, oltre a quelli dedicati per il supporto ed il funzionamento”. Il tutto per un totale di cinquemila metri quadrati. Nell’ospedale saranno allestiti una sala operatoria, una terapia intensiva e numerosi moduli equipaggiati con macchinari diagnostici all’avanguardia. Il personale medico che opererà sarà composto sia da medici militari che civili.
Scopo dell’esercitazione è quello di verificare le capacità di schierare un ospedale da campo in tempi contenuti e di renderlo perfettamente funzionante e idoneo alla gestione del primo soccorso in situazioni di crisi sia sul territorio nazionale, in sinergia con la Protezione Civile e, all’occorrenza, con personale e strutture del Servizio sanitario nazionale, in caso di intervento in soccorso alla popolazione in seguito a calamità naturali o disastri, ma anche in scenari ad alta intensità al di fuori dei confini nazionali. Come detto, infatti, le esercitazioni saranno due. Accanto a quella che simulerà una situazione di post sisma, ce ne sarà un’altra ambientata nell’area del Corno d’Africa e avrà per oggetto una situazione di crisi tra due paesi rispetto alla quale si renderà necessario l’intervento della comunità internazionale per ristabilire le condizioni di stabilità e di sicurezza.
A completamento dell’esercitazione ci sarà anche un dispositivo campale di gestione del flusso di uomini, mezzi e materiali di rientro in Italia da una zona di operazioni all’estero, denominato “Air Port of Debarkation” (APOD), che darà la possibilità ai militari di verificare e perfezionare le procedure da mettere in atto in questo tipo di attività. “Questa esercitazione – ha dichiarato l’assessore regionale ai lavori pubblici Giuseppe Chianella – sarà senza dubbio molto utile anche per migliorare le capacità di intervento del nostro sistema di protezione civile”.