“La situazione è diventata insostenibile e il problema si fa sempre più serio”. È lo sfogo dei residenti di via Manin che si sono rivolti al Comune di Foligno affinché trovi una soluzione ai problemi creati dalle frotte di storni che affollano gli alberi che si trovano nel boschetto degli ex vivai Brocani. I disagi principali si hanno all’alba quando gli uccelli, in massa, spiccano il volo per andare nei campi a procacciarsi il cibo, e al tramonto quando fanno ritorno nei loro domritori. Il problema lamentato dai cittadini riguarda sia l’eccessivo rumore fatto dai volatili, ma i danni provocati dal guano.
Un fenomeno la cui portata, quest’anno, risulta di gran lunga superiore rispetto al passato. I disagi sono talmente tangibili che in più occasioni i residenti dicono di aver sentito anche colpi di arma da fuoco, sparati probabilmente per spaventare gli storni. Ecco perché l’appello al Comune. ”Sollecitiamo un intervento che miri alla diminuzione della presenza di storni nelle zone adiacenti agli ex vivai Brocani in via Manin” si legge nella lettera inviata all’Ente di piazza della Repubblica dai residenti.
Per il presidente della Lipu, Alfiero Pepponi, il problema è complesso. “È una situazione nuova per Foligno – spiega ai microfoni di Radio Gente Umbra – e strettamente connessa ai cambiamenti climatici”. Se prima, infatti, gli storni erano solo di passaggio nella città della Quintana durante il periodo delle migrazioni, oggi c’è una popolazione stanziale con grandi numeri. Cambiato anche l’habitat scelto dai volatili. Abbandonata l’area di Colfiorito sono infatti arrivati in città, prima stabilendosi al parco dei Canapè, successivamente nell’area della stazione ed ora, come detto, nella zona di via Manin. “Non c’è nessun problema per la salute dei cittadini – afferma Pepponi – ma è inevitabile che l’alta concentrazione di guano qualche disagio lo crei”.
Ma allora, come farvi fronte? Per il presidente della Lipu risolutivi sono i dissuasori, piccole scatole con un sensore crepuscolare che al momento opportuno riproducono il grido d’angoscia dello storno, spingendo i gruppi di uccelli a disperdersi. Attrezzature di cui il Comune è già in possesso, per averle utilizzate per far fronte al problema che precedentemente si era verificato al parco dei Canapè e alla stazione. E l’amministrazione sembra che si stia già muovendo in questa direzione. “L’importante – conclude Alfiero Pepponi – è, però, che si comunichi in maniera chiara ed efficace ai cittadini quella che è la situazione, evitando che singoli residenti agiscano in autonomia, magari sparando in aria dei colpi. Siamo sempre in un ambiente urbano – sottolinea – e il rischio di incappare in una denuncia è alto”.