Si chiama “cohousing”, si legge “coresidenza”. E consiste nel far vivere persone, di fatto estranee tra loro, in spazi comuni. Si tratta di un sistema che sempre più spesso viene utilizzato nella sua accezione sociale, orientato cioè a supportare e sostenere soprattutto quei singoli e quelle famiglie che vivono in situazioni di difficoltà. Comprese le donne vittime di violenza. Ed è proprio a queste ultime che ha pensato il Comune di Foligno, partecipando ad un bando europeo che, se vinto, potrebbe far sì che quello che oggi è un sogno si concretizzi.
Se così fosse, infatti, si andrebbe ad aggiungere un altro tassello alla rete di sostegno che l’amministrazione Mismetti ha messo in piedi nel tempo, grazie alla collaborazione di altre importanti realtà del territorio come la compagnia dei carabinieri e la Fondazione Cassa di risparmio di Foligno per ciò che riguarda la “Stanza rosa” allestita all’interno della caserma, o anche l’Usl Umbria 2 e l’associazione Liberamente Donna per ciò che concerne, invece, l’attivazione del più recente sportello all’interno dell’ospedale di Foligno.
Ed è proprio con quest’ultima associazione come partner che il Comune ha partecipato al bando per la creazione di questo appartamento in condivisione, di cui ora si attende l’esito. “Le aspettative sono grandi – ha commentato la presidente di Liberamente Donna, Elena Bistocchi – ma sappiamo anche che se questo progetto non dovesse andare a buon fine, prima o poi si apriranno altre porte”.
Intanto il servizio offerto dall’associazione all’interno del San Giovanni Battista va avanti. Prorogato, infatti, il finanziamento di Regione Umbria e Comune di Foligno per garantire il proseguimento del servizio la cui scadenza era fissata al 31 dicembre prossimo. Il progetto, dunque, proseguirà anche per il 2019 con una novità: la possibilità per le donne vittime di violenza che si rivolgono allo sportello di poter contare anche su consulenze legali gratuite.
“È un progetto che come amministratore e come donna ho fortemente caldeggiato – ha detto il vicesindado Rita Barbetti – anche perché c’è molto bisogno di questo tipo di sostegno e supporto”. Ma le iniziative del Comune non finiscono qui. Sì, perché rimane sempre aperto il percorso di recupero dell’immobile di via Oberdan all’interno del quale ospitare le donne uscite dal tunnel della violenza ed in attesa di reinserirsi nel tessuto sociale di appartenenza.
Lo sportello è attivo il lunedì pomeriggio (15 – 18) e il giovedì mattina (11.30 – 14.30).