Un presepe della carità che vuole essere anche un presepe della speranza per quei giovani meno fortunati che sognano un futuro diverso. Sì, perché il presepe vivente promosso dalla Caritas diocesana di Foligno ed in programma per le imminenti festività, vuole infatti accendere i riflettori anche su un progetto che sta particolarmente a cuore all’Ufficio pastorale della diocesi diretto da Mauro Masciotti. Ossia, il recupero dell’ex Casa del ragazzo che, nei progetti della Caritas folignate, vuole tornare ad essere un centro di formazione professionale soprattutto per quei ragazzi che vivono in situazioni di disagio.
Il via ai lavori è stato dato lo scorso mese di giugno grazie ai fondi dell’8×1000 della Cei e a quelli stanziati da Caritas Italiana. Ai quali, però, se ne dovranno aggiungere necessariamente degli altri. Perché in cantiere c’è un’operazione da circa 600mila euro, che richiede il contributo di tutti, anche di soggetti pubblici e privati disposti a sposare la causa. In quest’ottica si iscrive anche il presepe vivente, che ha tra i suoi obiettivi anche quello di sensibilizzare la comunità e di raccogliere fondi per portare avanti e soprattutto concretizzare il sogno di una nuova “Casa del Ragazzo”.
Ideato e diretto da Loretta Bonamente, “Il sogno di Dio – dalle mani del Padre alle mani del Figlio” – questo il titolo scelto per l’edizione 2018 – si terrà mercoledì 26 e domenica 30 dicembre e di sabato 5 gennaio, dalle 16.30 alle 20. Ispirato al testo “L’ombra del Padre. Il romanzo di Giuseppe” di Jan Dobraczynski, guarda alla natività con gli occhi di Giuseppe. Un uomo che guarda con perplessità all’essere padre terreno di Gesù, ma anche un cristiano che accetta la chiamata di Dio nonostante i suoi dubbi.
“‘Il Sogno di Dio’ – commenta Loretta Bonamente – vuole essere il presepe della carità, là dove il termine ‘carità’ è inteso come amore, perché il ‘sogno di Dio’ per l’uomo è proprio l’amore. Sarà un presepe umano – prosegue – in cui si potrà vivere e si potrà assistere anche all’incontro tra due giovani Giuseppe e Maria”. Ma perché la scelta di raccontare la natività attraverso il padre di Gesù? “Giuseppe – spiega Loretta Bonamente – incarna la figura del mastro, dell’artigiano, e la fede è qualcosa che va costruita artigianalmente, pezzo dopo pezzo”.
“Il presepe vivente della Caritas – dichiara il direttore della Caritas folignate, Mauro Masciotti – vuole essere testimonianza del vero significato del Natale, che ci insegna ad essere persone di speranza in quelli che sono tempi difficili e ci impegna a lasciarci illuminare dalla ‘luce’ per realizzare ‘il sogno di Dio’, che – conclude – è la salvezza dell’umanità”.
In scena gli attori Beatrice Leonardi, Claudio Bellanti, Umberto Gagliotta e Maurizio Torti, ma anche gli accolti e gli utenti dei servizi offerti dalla Caritas diocesana di Foligno. Prevista, poi, la presenza di due arpiste professioniste, Laura Vinciguerra e Maria Chiara Fiorucci, e di testi recitati in aramaico.
Quotidianamente si terranno repliche ogni mezz’ora per un numero massimo di 30 partecipanti. Consigliata la prenotazione al numero 3927648096.