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Foligno, Filipponi: “Il piano di razionalizzazione delle partecipate? Lacunoso e fuorviante”

Pubblicato il 28 Dicembre 2018 13:40

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Neanche lo spirito natalizio è riuscito a placare gli scontri all’interno del consiglio comunale di Foligno dove, nell’ultima seduta dell’anno, si è discusso di partecipate. All’ordine del giorno, lo ricordiamo, l’approvazione del piano di razionalizzazione, ma secondo quanto denunciato dalla capogruppo di Impegno civile, Stefania Filipponi, in scena è andata l’ennesima farsa dell’attuale amministrazione “con l’abbandono plateale del sindaco – commenta la consigliera comunale – arrabbiato ed urlante”.

Maggioranza e minoranza si sarebbero dovute confrontare sulla situazione in cui versano le società partecipate del Comune di Foligno, di cui nove dirette e cinque indirette. Ma le schede presentate, secondo quanto lamentato da Filipponi, “sono risultate lacunose, se non addirittura fuorvianti”.

Tre i casi riportati dall’esponente di minoranza nella nota inviata agli organi di stampa. Il primo, quello della Fils. L’unica informazione fornita, così come riportato da Stefania Filipponi, sarebbe stata la conclusione della liquidazione “presumibilmente nel 2019”. Per la capogruppo di opposizione un po’ poco per una partecipata le cui vicende hanno fatto molto discutere in città. “Si continua a tacere che è pendente, alla Procura della Repubblica di Spoleto, un procedimento penale (n. 1017/2017) a carico dell’amministratore della società e che lo stesso procuratore, a seguito delle informazioni ricevute dalla guardia di finanza sulla grave situazione debitoria, ha presentato ricorso per la dichiarazione di fallimento”. L’udienza, fa sapere Stefania Filipponi, è in calendario per il 10 gennaio prossimo.

“A prescindere dagli esiti del procedimento penale e fallimentare – commenta la consigliera folignate – è indubbio che, dal punto di vista politico, dopo l’ex Zuccherificio, la piastra logistica, il Piano nazionale città e la revisione del Prg, la Fils rappresenta l’ennesimo fallimento dell’amministrazione Mismetti”.

Ma Stefania Filipponi parla di un “silenzio assordante” che avrebbe investito anche altri due casi, quello della società Mattatoio “da decenni – sottolinea – in concordato”, e quello della Foligno Nuova Spa “che, si è appreso – ha aggiunto – è stata chiusa agli inizi del 2018, senza alcun rendiconto al consiglio comunale”.

Insomma, a bilancio dell’ultima seduta ed a pochi giorni dalla chiusura dell’anno, per Stefania Filipponi l’augurio per Foligno è uno solo: l’arrivo, visto l’avvicinarsi delle elezioni, di “un’amministrazione – conclude – che faccia finalmente gli interessi della città”.

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