L’obiettivo è quello di “assicurare una più tempestiva presa in carico delle donne affette da tumore al seno e potenziare la qualità e l’omogeneità dei percorsi assistenziali”. In questa direzione va la proposta avanzata dall’assessore regionale alla sanità, welfare e coesione sociale, Luca Barberini, e approvata dalla giunta Marini con la quale si è dato mandato alle aziende sanitarie regionali di “stipulare accordi interaziendali per ottimizzare le attività di chirurgia senologica e i percorsi diagnostici e assistenziali relativi al cancro alla mammella”.
Il progetto riguarda le quattro Breast unit dell’Umbria, ossia le due aziende sanitarie di Perugia e Terni e gli ospedali di Città di Castello e Foligno. La città della Quintana, dunque, in prima fila nella lotta al tumore al seno. “La scelta di concentrare gli interventi in queste quattro realtà – ha dichiarato l’assessore Barberini – è stata dettata dalla volontà di garantire, a tutte le pazienti, percorsi assistenziali tempestivi, omogenei e di qualità, secondo i principi dell’equità nell’accesso e fruizione dei servizi e della multisciplinarietà”.
Ora, dunque, un nuovo step con la messa in rete delle quattro Breast unit. “Attraverso accordi interaziendali – spiega infatti a questo proposito il titolare alla sanità – ci sarà un’interazione diretta tra i referenti degli screening oncologici e gli operatori delle quattro strutture per garantire la presa in carico tempestiva, sin dalla fase diagnostica, delle pazienti affette da carcinoma mammario”.
Tra le novità, poi, la possibilità per i chirurghi specializzati nel settore di operare indistintamente in ognuna delle quattro strutture, indipendentemente dall’Usl di appartenenza, e “prevedendo anche sedute operatorie specifiche in base alle liste di attesa”. “Per ogni Breast unit – ha sottolineato Barberini – verrà inoltre individuato un referente aziendale al fine di elaborare un percorso terapeutico assistenziale multidisciplinare, a valenza regionale, per la patologia neoplastica della mammella”.
Il tutto senza tralasciare, però, la fase della prevenzione, con i consueti screening mammografici – offerti, gratuitamente ogni due anni, a tutte le donne da 50 a 74 anni – che in Umbria fanno registrare un’adesione del 69 per cento. Un dato che Luca Barberini definisce incoraggiante, sopra la media nazionale, ma rispetto al quale occorre continuare “ad investire risorse per potenziare la rete della prevenzione e per sensibilizzare quella parte di cittadini che – ha concluso l’assessore alla sanità – non utilizza questo importante strumento di tutela della salute”.