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Foligno, il San Giovanni Battista capofila nell’indagine sulle gravi cerebrolesioni acquisite

Pubblicato il 23 Gennaio 2019 16:41

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Aggiornare i criteri di accesso nei centri italiani che si occupano di neuroriabilitazione. È questo il traguardo a cui punta l’indagine coordinata dalla struttura Gravi cerebrolesioni acquisite dell’ospedale di Foligno, che ha coinvolto neurologi e fisiatri di 41 centri riabilitativi italiani. Lo studio, dal titolo “Identifying clinical complexity in patients affected by severe acquired brain injury in neurorehabilitation: a cross sectional survey”, che potrebbe aprire nuove frontiere nella medicina, è stato recentemente pubblicato dal prestigioso European Journal of Physical and Rehabilitation Medicine.

Si tratta di un lavoro originale ideato nel 2015 e sviluppato dall’anno successivo, che riguarda pazienti con grave cerebrolesione acquisita, ovvero coloro che hanno avuto una lesione cerebrale grave ed improvvisa di diversa origine (ictus, traumi, anossie etc.) che ha determinato uno stato di coma più o meno prolungato, a cui seguono menomazioni sensomotorie, cognitive o comportamentali che determinano una disabilità grave.

“Abbiamo raccolto dati su 586 pazienti” ha spiegato a questo proposito il responsabile della struttura Gravi Cerebrolesioni Acquisite del San Giovanni Battista, Federico Scarponi, che ha aggiunto: “Abbiamo quindi identificato la frequenza delle varie condizioni e complessità cliniche rilevate all’ingresso e successivamente quali di queste si associano con una migliore proposta riabilitativa (intesa come numero di obiettivi riabilitativi) nel primo periodo di ricovero”.

Secondo quanto emerso, al momento del ricovero il 60 per cento presenta necessità o raccomandazione di monitoraggio multiparametrico per instabilità, il 34,3 per cento lesioni da pressione, il 26,3 per cento necessità di isolamento per germi multiresistenti, il 13,1 per cento ventilazione assistita e un’11,4 per cento insufficienza acuta d’organo. Una presa in carico riabilitativa inferiore (intesa come minor numero di proposte riabilitative che possono essere perseguite) si ha nei pazienti con esiti di anossia cerebrale, nelle condizioni funzionali più gravi, quando il paziente presenta instabilità cardio respiratoria, insufficienza acuta d’organo o iperattività simpatica parossistica (nuova dizione delle crisi vegetative).

Nata nel 2008 la struttura Gravi cerebrolesioni acquisite di Foligno, che opera in stretta cooperazione con la Riabilitazione di Trevi come parte del Dipartimento di riabilitazione diretto dal dottor Mauro Zampolini, è dotata di 14 posti letto, accoglie pazienti in fase post acuta precoce che per le loro comorbidità e complicanze necessitano di interventi valutativi e terapeutici non realizzabili presso altre strutture. Al tempo stesso permette un’uscita dei pazienti dai reparti di rianimazione o di altre unità per acuti in modo da poter iniziare i trattamenti riabilitativi nel minor tempo possibile compatibilmente con gli aspetti clinici ed organizzativi. Quando il paziente richiede una riabilitazione più prolungata e specifica viene trasferito presso la riabilitazione di Trevi dove può continuare il processo di recupero funzionale.

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