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Foligno, saldi da dimenticare. Confesercenti: “Si lavori sul rilancio centro storico”

Pubblicato il 12 Marzo 2019 14:26

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Più gente nei negozi, ma meno soldi spesi. È questo, in sintesi, il bilancio di Confesercenti Foligno a chiusura della stagione invernale dei saldi. E così, dopo il giudizio negativo espresso dal presidente territoriale di Confcommercio, Aldo Amoni, ora si aggiunge anche la bocciatura da parte di Simone Mattioli.

Per il numero uno dell’associazione degli esercenti la città della Quintana ha ricalcato in pieno quello che è stato l’andamento nazionale, ossia una buona affluenza di potenziali clienti nei negozi ma una spesa pro capite scesa a 118 euro. “Il dato parla di cifre molto basse – ha spiegato il presidente di Confesercenti – che si sono tradotte in una diminuzione degli incassi degli esercenti”. Anche in questo caso l’idea è che si sia perso il significato di svendita scontata. “Il periodo dei saldi – sottolinea a questo proposito Simone Mattioli – si è allungato troppo. Le vendite promozionali iniziano sempre prima, troppo a ridosso delle festività natalizie, per concludersi tardi”.

Ma non è questo l’unico problema riscontrato. Così come anticipato negli scorsi giorni da Aldo Amoni, anche per Simone Mattioli e per gli associati di Confesercenti occorre tornare a focalizzare l’attenzione sul centro storico. “I centro storici, in generale – ha sottolineato Mattioli -, stanno faticando tantissimo. C’è più gente in giro, ma cala la spesa. Le persone sono sempre meno stimolate e i centri commerciali dettano legge”.

Fronte comune, dunque, da parte delle due associazioni di categoria folignati sulla necessità di adottare politiche che incentivino sia la residenzialità che l’avvio di nuove attività commerciali all’interno delle mura urbiche. Per Simone Mattioli il centro storico va rivalutato ma si deve anche lavorare su trasporti pubblici, parcheggi, varchi e segnaletica per facilitare l’accesso al centro storico dei potenziali clienti. In quest’ottica anche la Confesercenti sta stilando, in accordo con gli associati, un documento fatto di proposte ma anche di esigenze che nelle prossime settimane verrà anche posto all’attenzione dei candidati. “Per capire – ha concluso Mattioli – se il nostro punto di vista trovi convergenza con i loro programmi”.

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