“Nonostante la piccola impresa e l’artigianato siano stati massacrati negli ultimi trent’anni, ancora riusciamo a sopravvivere e a donare grandi soddisfazioni ai nostri clienti”. Lo ha detto l’artigiano folignate Giuseppe Tordoni che, come da tradizione, in occasione della Festa di San Giuseppe, patrono dei falegnami e del lavoro artigiano, ha aperto la sua attività alla consueta celebrazione officiata dall’ex parroco don Dino Ambrogi che ha impartito la benedizione pasquale ai presenti, all’attività e ovviamente alle due Maestà della zona artigianale de “La Paciana”.
L’occasione, come ogni anno, è stata particolarmente sentita, con amici e artigiani di Foligno accorsi per ritrovarsi e scambiare informazioni sulla reale condizione dell’artigianato folignate. Presenti l’ex sindaco Manlio Marini, l’assessore al turismo Giovanni Patriarchi e ovviamente il sindaco Nando Mismetti che ha voluto rinnovare “gli auguri a tutti i Giuseppe per il loro onomastico”.
“Ogni anno – ha commentato il primo cittadino – viene realizzata questa bellissima iniziativa nella zona artigianale de La Paciana con un grazie speciale a Giuseppe Tordoni, ormai fulcro e promotore di questa speciale giornata che ci dà anche la possibilità di rimettere al centro il lavoro professionale, che nel tempo purtroppo ha perso la sua importanza nonostante sia fondamentale e vitale per la comunità. La nostra città nel settore manifatturiero – ha proseguito il sindaco Mismetti ai microfoni di RguNotizie.it – si è saputa difendere e senza dubbio è tra le poche città della nostra Regione che è riuscita a tenere testa alla grande crisi che ha afflitto l’intero paese. Con un certo orgoglio – ha sottolineato – possiamo assolutamente dire che se esiste in Umbria un vero polo industriale, è quello che si trova a Foligno, grazie sicuramente alla filiera della meccanica e dell’aerospazio ma anche a tutto quello che si lega e che smuove decine di attività artigianali a supporto”.
Durante la festa sono state consegnate alcune litografie, realizzate dal maestro Lidio Pepponi riprendendo un particolare tratto da una sua opera su San Giuseppe che vuole ricordare “l’artigianato e la piccola impresa produttiva commerciale e il loro imprescindibile legame con le scuole tecniche locali per lo sviluppo civile ed economico della nostra città”.
Prendendo la parola Tordoni ha quindi ringraziato tutti i presenti, ricordando come “nonostante la grande crisi, e le manovre politiche che l’hanno penalizzato in ogni settore, l’artigianato è riuscito a sopravvivere e a mantenere il proprio status quo di cardine della società”. “Dal piccolo artigianato – ha detto – si ricava lavoro ed è quello che dona la qualità al nostro Paese. Il made in Italy è un brand conosciuto esclusivamente grazie alle sapienti mani di artigiani sparsi in tutta Italia. Non so che futuro avrà l’artigianato, ma sono molto fiducioso nei nostri giovani”.
La giornata ha visto anche un momento di dibattito, tra i vari artigiani presenti, sulle conseguenze della fatturazione elettronica nelle piccole imprese.