Nuova donazione collettiva al Servizio immunotrasfusionale del San Giovanni Battista di Foligno. Questa volta a rispondere all’invito della sezione cittadina dell’Avis è stato l’Esercito. E così venerdì 14 giugno un gruppo di militari si è ritrovato nella saletta d’attesa al primo piano dell’ospedale per donare il sangue.
Un gesto di solidarietà nei confronti della comunità arrivato in concomitanza con la Giornata mondiale del donatore di sangue e derivati e che segna l’avvio di una collaborazione tra l’Avis del presidente Emanuele Frasconi e la caserma guidata dal generale di brigata Emmanuele Servi. Una sinergia partita, di fatto, negli scorsi giorni, quando il presidente regionale di Avis, Daniele Marchini, ha varcato il portone della “Gonzaga” per un incontro informativo rivolto a tutto il personale del Centro di selezione e reclutamento nazionale e che proseguirà nei mesi futuri attraverso convenzioni e lo scambio di beni e servizi.
Si allunga così la lista di quelle realtà cittadine che hanno deciso di contribuire fattivamente alla raccolta di sangue e plasma organizzando, come detto, delle vere e proprie donazioni di massa. Un segnale rivolto a tutta la cittadinanza, affinché aumenti il numero di soci e di conseguenza si moltiplichino le donazioni. Soprattutto in un momento in cui l’Umbria sembra soffrire. Sì, perchè numeri alla mano sono state ben 411 le donazioni in meno tra i primi cinque mesi del 2019 e lo stesso periodo del 2018.
Una calo regionale rispetto al quale, però, Foligno prova a resistere. A dirlo sono i dati resi noti dalla sezione cittadina dell’Avis. Dal primo gennaio al 31 maggio scorso, infatti, le donazioni sono state complessivamente 1.677 contro le 1.642 dei primi cinque mesi del 2018, quindi 35 in più. Di queste, 1.527 sono state donazioni di sangue intero, una in meno dello scorso anno, e 150 le plasmaferesi, 36 in più rispetto ai primi cinque mesi del 2018. In leggero calo, invece, il numero di soci. Dai 115 del 2018 si è passati ai 112 del 2019, sempre con riferimento al periodo gennaio-maggio, mentre sono stati cancellati 62 donatori contri i 28 dell’anno precedente.
Insomma, di strada ancora ce n’è da fare e tante, ma qualche segnale positivo dalla città della Quintana arriva. Soprattutto sul fronte delle plasmaferesi, con Foligno che sta rispondendo bene all’appello dell’Avis nazionale che su questo tipo di donazione ha incentrato un’importante campagna di sensibilizzazione.