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“Foligno che fiotta”, un gruppo di amici che dispensa cultura e solidarietà

Pubblicato il 4 Agosto 2019 10:47 - Modificato il 5 Settembre 2023 14:43

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Più che un gruppo social, “Foligno che fiotta” è un gruppo di amici che dispensa cultura cittadina e solidarietà. Ecco perchè torniamo ancora a parlare di questo “fenomeno social” cittadino. La sociologia definisce gruppo sociale “un insieme di persone che interagiscono sulla base di aspettative condivise…”, ma questa rete di persone fa molto di più!

Personalmente mi pregio di aver assistito alla nascita di questo gruppo. Tutto è partito da varie segnalazioni cittadine su altre pagine Facebook, dove i post pubblicati erano per lo più lamentele o disavventure cittadine, e spesso erano seguiti da virali cascate di commenti fantasiosi degni di uno sceneggiatore comico dialettale. Dietro queste letture, che quotidianamente ci strappavano un sorriso, un giorno Fabio Ciancabilla, ideatore del gruppo, mentre guardava il suo cellulare cominciò a ridere, si alzò per farmi leggere il post incriminato e partorì quell’insana idea che ad oggi conta circa 6000 follower: fare un gruppo dove radunare i “fiottatori” di Foligno. Sul momento non gli ho dato peso, ma appena creata la pagina “Foligno che fiotta”, dall’immaginario cittadino sono emersi immediatamente centinaia e centinaia di “fiottatori” come se non aspettassero altro che potersi esprimere nel loro dialetto, nel loro essere e nel loro voler rimarcare la propria “folignalità”.

Ma la bellezza di questa rete sociale endemica di Foligno, non è nell’appellativo datosi, o nella ricerca di piacere a migliaia di persone, il successo di questo gruppo è insito nella sua struttura comunicativa. È vero che hanno usato il canale Facebook fruibile a tutti, postando dei messaggi utili e condivisibili, ma il suo successo risiede soprattutto nel codice comunicativo, un codice che tutti possono decifrare…il dialetto!

Nei giorni successivi alla pubblicazione, ero convinto che il gruppo sarebbe diventato una copia degli altri presenti in rete, la cui unica diversità poteva evidenziarsi con i soliti lamenti, che sarebbero poi scaturiti in successivi battibecchi senza scopo. Beh, devo dire che mi hanno smentito in brevissimo tempo, portando alla luce il fatto che le persone quando riunite in obiettivi comuni, condivisi e soprattutto rispettose delle basilari regole del vivere comune, riescono pur non conoscendosi, a mettere in campo un aggregazione emotiva che ci dà una speranza contro quei leoni da tastiera tanto in voga oggi sui social.

Un altro scossone, a chi pensava alla solita e fredda interazione social, è stato dato mettendo in campo un’aggregazione reale. Nel gruppo, infatti, sono nati dei moderatori che hanno iniziato a creare eventi di reale vita sociale in cui tutti i “fiottatori” venivano coinvolti. Eventi, tra l’altro, con uno spessore culturale veramente interessante, che hanno permesso a tutti di scoprire luoghi cittadini di cui molti ignoravano l’esistenza.

Per mantenere questo gruppo in un degno panorama culturale, sono stati messi in campo dei “moderatori” con il compito di mantenere la linea intrapresa: i folignati D.O.C. Francesca Fazzioli, Sara Pianella, Fabio Bonifazi, Cinzia Lipperini ed Enzo Civile, che hanno scovato tra i propri follower, illustri “docenti fiottatori” quali architetti, archeologi, professori e storici cittadini.

Un esempio su tutti è stata la visita guidata a palazzo Trinci, magistralmente condotta dalla professoressa Sara Pianella, che ha erudito i “fiottatori” presenti all’evento, con aneddoti e fatti storici cittadini, di cui probabilmente molti di noi avevano perso memoria.

Di conto anche la diffusione culturale “social” è stata ben curata. Ritengo infatti che il video-dibattito sulla nascita e la centralità di Foligno tra l’archeologa Maria Angela Testa e l’architetto Cristiano Giustozzi sia una delle più accattivanti lezioni di storia cittadina a cui io abbia mai assistito, e sicuramente è stata l’unica che mi ha dato uno spunto di riflessione su alcuni risvolti storico culturali della nostra città.

Vista la mia proverbiale curiosità ho cercato di effettuare un volo pindarico sulle future iniziative di questo colorito gruppo di amici, e sinceramente anche stavolta non mi hanno deluso. Ho scoperto infatti che la squadra dei moderatori sta mettendo in campo dei nuovi eventi “FiottaTur” come amano definirli loro, veramente interessanti e tra cui spiccano i magistrali titoli di “Fuligno Esoterica” e “Fuligno Medioevale”.

A questo punto spulciando tra gli altri gruppi Facebook cittadini la mia attenzione si è soffermata sul numero dei loro followers e, maliziosamente, credo che l’obiettivo di “Foligno che fiotta” sia quello di superare i gruppi cittadini oggi più numerosi, ovvero “Segnalazioni Foligno” e “Foligno senza censura”, che di adepti ne contano rispettivamente diciassettemila e novemila. E, sinceramente,, credo che sia un obiettivo alla loro portata visto la cura e l’armonia che regna in questo gruppo di “fiottatori” professionisti. 

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