Nonostante l’estate torrida, la stagione irrigua si chiuderà senza disagi per gli oltre 3.300 agricoltori che operano nei territori di Foligno, Spoleto e Trevi. Ad annunciarlo è stato lo stesso Consorzio di bonificazione umbra, che ha sottolineato come le esigenze di tutti i coltivatori di questa parte del Cuore verde d’Italia siano state soddisfatte dall’apertura dei rubinetti, avvenuta lo scorso mese di maggio, e come continueranno ad essere soddisfatte fino alla chiusura, prevista all’incirca tra un mese. Merito anche delle piogge autunnali ed invernali che hanno garantito quella che è stata apostrofata come una “riserva d’acqua importante”.
Se da un lato, dunque, la capacità d’invaso della diga sul torrente Marroggia non ha registrato problemi di approvvigionamento, negli altri comprensori grande riconosciuto anche l’ottimo lavoro svolto dagli stessi agricoltori in termini di risparmio di acqua. Basti pensare che la Valle di Spoleto, con una superficie catastale irrigua di oltre 1.500 ettari, non utilizzerà tutta l’acqua a disposizione per l’irrigazione, invasata nella diga di Arezzo. La stagione è iniziata con la quota di invaso di 404,95 metri sul livello del mare (95% del volume disponibile per l’irrigazione) e ad oggi è a 398,65 metri (pari al 44,00 %). Valle in cui da qualche anno si ricorre all’utilizzo degli idrocontatori, che permettono ai coltivatori di irrigare in piena autonomia nelle fasce orarie disponibili, rispettando la quantità di acqua assegnata e con la sola limitazione di divieto di attingimento nell’orario dalle 20 alle 6 per consentire il riempimento delle vasche di compenso.
Nessun problema all’orizzonte neppure per gli agricoltori di Trevi e Montefalco, grazie all’approvvigionamento dal Fiume Clitunno. In questa parte di impianto l’acqua viene addotta prima ad un serbatoio di compenso e successivamente distribuita in rete. L’impianto in questione investe una superficie catastale di oltre 750 ettari ed interessa circa 530 utenti. Stessa situazione per il l’impianto di irrigazione a pioggia nel comune di Foligno, che interessa attualmente una superficie catastale di circa 900 ettari con 700 proprietà servite. Qui l’acqua viene sollevata dal fiume Topino e poi distribuita a valle. Si tratta, negli ultimi due casi, di impianti “a domanda”, che consentono di prelevare l’acqua al momento desiderato, anche contemporaneamente con altri agricoltori.
“La stagione – dicono da palazzo Leti Sansi – si concluderà nel migliore dei modi”, mentre si va ad ottimizzare sempre di più il consumo di acqua. In quest’ottica un ruolo chiave è giocato dai progetti presentati dal Consorzio. È avvenuto per l’ampliamento dell’impianto di Trevi e Montefalco con un finanziamento di 6 milioni di euro e presto – concludono dal Consorzio – avverrà anche per gli impianti di irrigazione di Foligno e per la Valle di Spoleto.