Un’altra stagione di saldi negativa per i commercianti di Foligno. Dopo quella invernale, infatti, anche la stagione estiva ha tradito le aspettative dei titolari dei negozi che popolano il centro storico della città della Quintana. All’exploit dei primi giorni, ha infatti fatto seguito il crollo delle vendite, come testimoniano oggi le associazioni di categoria che operano sul territorio.
“Inizialmente il trend è apparso positivo con un incremento della spesa tra il 12 e il 13 per cento rispetto al periodo invernale, ma poi c’è stata la battuta d’arresto”: questo il commento di Aldo Amoni, presidente territoriale di Confcommercio, che ha parlato di un calo negli incassi oscillante tra il 20 e il 30 per cento. Per il numero uno dell’associazione dei commercianti “il saldo non ha più senso d’esistere”, sia perché ormai la clientela si è abituata all’acquisto scontato tutto l’anno, sia per le tempistiche. “I saldi – ha sottolineato a questo proposito Aldo Amoni – non andrebbero fatti ad inizio stagione, ma posticipati di qualche settimana: a febbraio anziché a gennaio o a settembre piuttosto che a luglio”.
Un tentativo che per il presidente di Confcommercio andrebbe fatto, per poi trarne le considerazioni del caso. “Anche perché – sottolinea – tante altre soluzioni per invertire la rotta non ce sono. A meno che – spiega – non si agisca a livello nazionale con politiche economiche mirate”. Che tradotto, per Aldo Amoni, significa: meno tasse a carico delle imprese e salari più alti per i dipendenti, che riuscirebbero così ad incrementare il loro potere d’acquisto. “Occorre stimolare i consumi – ribadisce – perché al momento è tutto fermo, non solo per quanto riguarda il commercio ma anche sul fronte delle industrie”.
E a giudicare negativo l’andamento dei saldi è stata anche la Confesercenti. Per il presidente territoriale, Simone Mattioli, “ad una partenza interessante, ha fatto seguito una chiusura ben al di sotto delle aspettative dei commercianti”. La speranza, ora, è che gli eventi in programma a Foligno per il mese di settembre, dalla Quintana ai Primi d’Italia, possano portare un sospiro di sollievo tra i negozianti. Anche se non basta. Per Simone Mattioli, infatti, al singolo evento che richiama sì cittadini e turisti, ma solo per pochi giorni, occorrer lavorare sul fronte turistico, incrementando presenze e arrivi nel corso di tutto l’anno e non solo in concomitanza con le grandi manifestazioni.
“C’è bisogno di fare ragionamenti più consolidati e seri sul turismo – ha dichiarato – mettendo a punto una progettualità, altrimenti i commercianti non riusciranno ad andare avanti”. Come dimostrato, tra l’altro, dalla stagione di saldi appena conclusa. Secondo le stime di Confesercenti la spesa pro capite è calata del 20 per cento, con un meno 10-15 per cento sul fronte incassi rispetto allo scorso anno, quando la chiusura della stagione era già stata negativa.