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Cambiamento climatici ed incendi mettono a rischio l’ecosistema di Colfiorito

Pubblicato il 27 Settembre 2019 16:55 - Modificato il 5 Settembre 2023 14:33

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Si dice preoccupato per il futuro della palude di Colfiorito, e più in generale dell’intero territorio folignate, il coordinatore regionale della Lipu, Alfiero Pepponi. In parte per i cambiamenti climatici in atto, in parte – spiega – per eventi scellerati come l’incendio che aveva interessato l’area montana lo scorso mese di febbraio e che ha finito con il modificare completamente la porzione di palude interessata dalle fiamme.

Il grido d’allarme arriva proprio in occasione dei “Fridays for future”, dove centinaia di migliaia di ragazzi sono scesi nelle piazze delle principali città italiane per dire basta allo sfruttamento della Terra.

Ecco perché, ora che Foligno è amministrata da una nuova giunta, prioritario per la Lega italiana protezione uccelli è confrontarsi con il nuovo governo cittadino “per capire – commenta il coordinatore regionale della Lipu – che idea ha e quali azioni vuole mettere in campo”. Un primo incontro, in effetti, c’è già stato ed ha visto seduti al tavolo Alfiero Pepponi e l’assessore con delega all’agricoltura e Psr Michela Giuliani. Un incontro proficuo, così lo ha definito l’esponente Lipu che ora attende il vertice con l’assessore con delega all’ambiente, Decio Barili, in programma per il prossimo mese di ottobre.

“Serve una regia politica forte – sottolinea -. I cambiamenti che interessano l’ambiente sono abbastanza repentini, per cui bisogna farsi trovare preparati e bisogna essere lungimiranti negli interventi”. Interventi per i quali, però, la Lipu non chiede risorse comunali. “Sappiamo bene qual è la situazione degli enti locali – commenta Pepponi – per cui quello che chiediamo è solo di ragionare insieme sul futuro del territorio, sul quale poi potremo andare ad agire intercettando fondi comunitari. Da parte nostra – ha ribadito – siamo pronti a fare la nostra parte, il che significa anche avere l’opportunità di fare informazione e far scoprire ai cittadini quello che hanno, farli riflettere su quello che c’era prima e su quello che occorre fare per il domani”.

In quest’ottica si iscrive anche la due giorni in programma per sabato 5 e domenica 6 ottobre con l’Eurobirdwatch, a cui farà da sfondo il Parco di Colfiorito. Dove però, come detto, la situazione non è delle migliori.

Secondo quanto reso noto da Alfiero Pepponi dopo l’incendio dello scorso febbraio la situazione è peggiorata. Il tarabuso è si ancora presente ma ha smesso di nidificare. Stessa situazione per il basettino, specie che in Umbria nidifica solo a Colfiorito, ma la cui nidificazione appare oggi sempre più incerta. Le fiamme di qualche mese fa, infatti, hanno bruciato la parte di palude maggiormente gradita da alcune specie di uccelli, tra cui quelli appartenenti alla famiglia degli ardeidi, che hanno così abbandonato un’area prima utilizzata per la nidificazione. Ma non solo. Le zone in cui erano presenti le piante di giunco e carice distrutte dall’incendio, sono state colonizzate dalla canna. Cambiamenti che hanno modificato il volto della palude, incidendo sull’intero ecosistema.

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