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Foligno, maxi donazione di sangue con i paracadutisti della Folgore

Pubblicato il 18 Ottobre 2019 12:31 - Modificato il 5 Settembre 2023 14:28

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Maxi donazione di sangue venerdì mattina al Centro trasfusionale del San Giovanni Battista di Foligno. Più di 40 paracadutisti impiegati nell’operazione “Strade Sicure” per il Raggruppamento Umbria-Marche hanno, infatti, letteralmente invaso le stanze del Sit al primo piano dell’ospedale cittadino per donare il proprio sangue nell’ambito di un’iniziativa coordinata con la sezione folignate dell’Avis. “Non è la prima volta che facciamo questo tipo di esperienza” ha spiegato il colonnello Mauro Bruschi, comandante del 185° Reggimento Artiglieria Paracadutisti “Folgore” e tra gli oltre 40 donatori. “Ogni quattro mesi – ha infatti proseguito – organizziamo donazioni, per così dire, su larga scala. Un piccolo gesto per noi – ha concluso il colonnello Bruschi – ma grande per chi lo riceve”. Già, perché oltre all’importanza della maxi donazione come contributo a quel traguardo perseguito che risponde al nome di “autosufficienza”, importante è stato il segnale che il Reggimento ha così lanciato sia in un’ottica di vicinanza al territorio, sia come messaggio ai tanti potenziali donatori. Circa 200, nel complesso, i “Diavoli Gialli” di stanza alla caserma “Gonzaga” di Foligno che dal 28 giugno scorso – unitamente a personale proveniente dal Reggimento Savoia Cavalleria (3°), dal Reggimento Logistico “Folgore” e dal 28° Reggimento “Pavia” – nell’ambito, come detto, dell’operazione “Strade Sicure” presidiano le aree terremotate per prevenire episodi di sciacallaggio ma anche quei siti cosiddetti “sensibili” come possono essere, ad esempio, i luoghi di culto, i palazzi simbolo delle istituzioni o le stazioni ferroviarie. “Vogliamo dire grazie agli uomini del 185° Reggimento – ha commentato il presidente dell’Avis di Foligno, Emanuele Frasconi – per questa maxi donazione, ma anche alla dottoressa Marta Micheli, responsabile del Servizio immuno-trasfusionale e a tutto il personale per la disponibilità dimostrata nel coordinare e gestire un’iniziativa di questa portata”. La speranza, come sempre, è che anche l’esempio dei “Diavoli Gialli” sia ora seguito da altre realtà del territorio, chiamate così a contribuire alla donazione come gesto di altruismo e di apertura al prossimo.

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