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Assemblea ecclesiale regionale, da Foligno l’invito dei vescovi a guardare avanti insieme

Pubblicato il 20 Ottobre 2019 12:46 - Modificato il 5 Settembre 2023 14:28

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Otto piante di ulivo, una per ciascuna delle Diocesi della terra dei santi Benedetto e Francesco, saranno piantate nell’area verde che circonda il complesso parrocchiale di San Paolo a Foligno, dove nelle giornate di venerdì e sabato si è tenuta l’Assemblea ecclesiale regionale alla quale hanno preso parte 400 persone, di cui 345 delegati, provenienti da tutta Umbria. Un gesto che vuole testimoniare il percorso intrapreso dalle Diocesi umbre nella due giorni per rilanciare la “gioia del Vangelo”.

“È tempo di guardare avanti, senza accontentarsi più del ‘si è sempre fatto così’, di rispondere alle attese, trovare audacia e coraggio, di rivedere l‘agire pastorale per concentrarsi sulla scelta fondamentale dell’evangelizzazione”. Con queste parole il presidente della Conferenza episcopale umbra, monsignor Renato Boccardo, ha voluto chiudere l’Assemblea. “La sinodalità che abbiamo vissuto in questi due giorni – ha detto – ci aiuta a vivere pienamente il nostro essere popolo di Dio in cammino, in discernimento e ascolto reciproco, fino a programmare insieme, decidere insieme e operare insieme”.

Conclusi i lavori, infatti, gli otto vescovi umbri sono ora chiamati ad elaborare un documento, indirizzato alle Chiese particolari dell’Umbria, al fine di avviare dei progetti pastorale comuni. “Progetti – ha sottolineato monsignor Boccardo – che vadano incontro alle fatiche, alle ferite e alle domande delle persone e che possano offrire una ‘cura’ misericordiosa che pone al centro ‘i poveri’. Come cristiani – ha proseguito il presidente Ceu – siamo chiamati sempre più a raccontare con lo stile della vita quotidiana quanto è bello essere discepoli di Gesù. È questo lo ‘snodo’ – ha concluso – di una Chiesa ‘in uscita’ che sappia accogliere, discernere, integrare, accompagnare”.

Parole arricchite dal contributo del presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Gualtiero Bassetti, che, in occasione dell’omelia della messa conclusiva dell’assise, ha posto l’accento sull’unicità dell’esperienza vissuta a Foligno. “Quello che abbiamo vissuto – ha dichiarato – è stato un incontro di popolo, del popolo cristiano, che animato dalla Parola si mette alla ricerca di quel tesoro nascosto, che altro non è se non l’amore di Dio, l’unico capace di rendere piena la nostra gioia e di dare un senso vero alla vita”. Per il cardinale Bassetti, la “gioia del Vangelo” è l’atteggiamento di fondo che deve permeare l’azione dei cristiani. “Non nascondiamo – ha infatti detto – la difficoltà di un incontro, di un dialogo a volte molto difficile con un mondo disilluso dalle promesse umane, stordito dai bagliori della tecnologia e del benessere, che non sente più il bisogno di interrogarsi sulla propria esistenza. Ma il cuore umano non si può imbrigliare, esso palpita, vibra e si scuote quando non si sente appagato e a questo non bastano le sicurezze umane. In questo scenario, a volte un po’ desolato, la Parola di Dio – ha sottolineato –  ci apre spazi infiniti, ci dona il coraggio e la forza per intravedere ciò che sta oltre”.

Per il porporato, dunque, occorre guardare al futuro. “Ed anche se la situazione che abbiamo visto, in qualche tratto, è preoccupante – è stato l’appello -, non deve mancare la speranza che da essa possono maturare frutti che nemmeno riusciamo ora ad immaginare. Nel Signore – ha concluso – troviamo la forza di parlare alle famiglie di oggi, così provate dalla secolarizzazione, ai giovani che cercano faticosamente di costruire il loro futuro, a quanti, anche tra noi, sono provati dalla povertà e da situazioni di vita dolorose. È una Chiesa presente, che si carica delle ansie dei suoi figli e ne condivide le gioie, che sa infondere fiducia”.

E della necessità di camminare tutti insieme ha parlato anche il vescovo di Foligno, monsignor Gualtiero Sigismondi. “È ormai tempo di farlo – ha detto – e dobbiamo metterci in cammino decisamente”.

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