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Bandiera Verde dell’agricoltura, a Giorgione il premio speciale

Pubblicato il 13 Novembre 2019 17:22 - Modificato il 5 Settembre 2023 14:23

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C’è anche lo chef montefalchese Giorgio Barchiesi, in arte Giorgione, tra i premiati della Cia (Confederazione italiana agricoltori) in occasione dell’assegnazione delle Bandiere Verdi 2019. La cerimonia di premiazione si è svolta martedì a Roma, nella splendida cornice della Protomoteca del Campidoglio. A rappresentare il Cuore verde dello Stivale c’era proprio Giorgione. A lui, infatti, è stato assegnato un premio speciale in quanto si è dimostrato uno straordinario interprete della cucina ispirata alle tradizioni del mondo rurale ed accessibile al vasto pubblico di Gambero Rosso Channel. Nonostante la notorietà televisiva, Giorgione ha portato avanti la sua attività preservando uno stile autentico, lontano dai clamori mediatici e dalle diffuse tendenze verso la cucina gourmet. Al contrario, è sempre stato molto vicino agli agricoltori, agli allevatori e agli artigiani del buon cibo. Un riconoscimento di sicuro rilievo per il ristoratore di Montefalco che è stato premiato in un contesto che ha anche celebrato il concetto di agricoltura moderna. Sono stati consegnati, infatti, sedici riconoscimenti ad altrettanti campioni della nuova agricoltura, scelti in base a specifiche categorie. Sì, perché tra le realtà vincitrici di Bandiera Verde Agricoltura 2019, molte sono state quelle legate ai tanti giovani che tornano nei campi portando nuovi processi produttivi per un futuro più sostenibile. Focus, quindi, sul ritorno degli under 35 alle radici, sul loro profondo legame col territorio e sul loro coinvolgimento in un’agricoltura che si evolve con la ricerca. Sono stati, inoltre, assegnati tre riconoscimenti a Comuni Rurali Virtuosi e due premi speciali, uno dei quali, come detto, a Giorgione. L’altro premio speciale è stato assegnato a Maurizio Carucci, leader del gruppo musicale degli Ex-Otago. Il cantante è stato l’ideatore di un progetto di sviluppo rurale, partito dal recupero di una vecchia cascina nell’alta Val Borbera. Tornando agli altri premi, nella viticultura vero e proprio ambasciatore dei vini naturali è Francesco Valentino Dibenedetti, vincitore della Bandiera Verde Gold, assegnata al “campione dei campioni” fra i premiati di quest’edizione, che ha portato davanti all’Europarlamento il suo appello per far dichiarare l’humus patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Si segnala poi, per quanto concerne la sezione Agri-cinema, il premio a “Aspromonte – la terra degli ultimi”. Un film, in sala dal prossimo 21 novembre, dedicato alla voglia di riscatto ed alle sofferenze sociali della popolazione di un paesino arroccato sulle Montagne calabresi. I PREMIATI – Un vecchio castagneto da frutto ricevuto in eredità e recuperato da un giovane cuneese, che della scoperta di antichi mestieri ha fatto una ragione di vita, riqualificando il vecchio essiccatoio e facendo rivivere la secolare cultura castanicola. L’entusiasmo di un 25enne che ha ripristinato l’antica tradizione vitivinicola del canavese, applicando moderne tecnologie sostenibili che hanno riscattato 4 ettari di terre vitate all’avanzare del bosco. La sfida di una giovane laureata che dalla metropoli è tornata nel suo Salento, restaurando una masseria, diventata polo culturale e agriturismo di pregio, con un suggestivo anfiteatro abbracciato da 700 olivi secolari dove si svolgono laboratori creativi per bambini e percorsi guidati in cui scoprire cultivar dimenticati, una lombricaia e gli orti verticali.Sono questi alcuni esempi delle realtà vincitrici di Bandiera Verde Agricoltura 2019, il Premio promosso da Cia-Agricoltori Italiani, giunto alla XVII edizione.

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