Il Gal Valle Umbra e Sibillini è pronto a finanziare il Museo della memoria, ma l’ultima parola spetterà all’assemblea dei soci de L’officina della memoria. E quindi al Comune di Foligno e alla Provincia di Perugia, alla Regione, alla Fondazione Carifol e al Liceo classico “Frezzi”. Saranno loro, infatti, a decidere se portare a termine o meno il progetto che vuole la realizzazione a Colfiorito di quello che è stato definito, appunto, il Museo della memoria dell’internamento.
Un progetto che porta la data del 2013 e che L’officina della memoria e l’Isuc avevano predisposto per mantenere vivo il ricordo nella collettività di quegli italiani ed albanesi, oppositori del regime fascista, che tra il 1940 e il 1943 erano stati internati nelle casermette di Colfiorito. Ma non solo. Anche degli slavi rastrellati nelle varie fasi dell’occupazione italiana della Jugoslavia. “Le cosiddette casermette – spiegano infatti da L’officina della memoria – costituirono uno snodo importante del sistema concentrazionario realizzato dal regime fascista”.
Da qui, dunque, la volontà di realizzare un museo proprio all’interno di una delle casermette di Colfiorito. Progetto costretto però a rimanere nel cassetto per diversi anni. Sì, perché nonostante nel 2014 l’allora amministrazione comunale guidata da Nando Mismetti aveva fatto proprio il progetto, la mancanza di fondi ne aveva reso inattuabile la realizzazione. Fino al 2018 quando, accogliendo una proposta dello stesso sindaco Mismetti, l’assemblea dei soci de L’officina della memoria incaricò il consiglio di amministrazione guidato dal presidente Manlio Marini di aggiornare il progetto e predisporre la documentazione necessaria a partecipare ad un bando del Gal Valle Umbra e Sibillini.
E così nelle scorse settimane è arrivato l’esito: il gruppo di azione locale ha infatti formalmente comunicato l’approvazione del progetto e uno stanziamento di 97mila euro perché l’opera venga realizzata. Tutto pronto, dunque, per passare dalle parole ai fatti? Non proprio, perché come spiegato da L’officina della memoria ora si apre una pagina nuova: intanto con il rinnovo delle cariche del consiglio di amministrazione, dimissionarie per fine mandato, ma di fatto congelate fino all’esito del bando del Gal; e poi pronunciandosi sul prosieguo del progetto del Museo.
“L’accettazione del contributo – spiegano infatti da L’officina della memoria – comporta infatti alcuni obblighi, tra cui l’impegno ad assicurare ai visitatori, per almeno cinque anni, un orario settimanale di apertura gratuita, pena la restituzione dei fondi”. Impegno che finirà sul tavolo dell’assemblea dei soci convocata per venerdì 20 dicembre, nel corso della quale, dunque, si deciderà “se – concludono da L’officina – dare seguito al progetto approvato o rinunciare alla realizzazione del Museo, al relativo finanziamento o porre termine, dopo quindici anni, alle attività”.