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Reddito di cittadinanza: nel Folignate accolte 1.380 domande

Pubblicato il 5 Gennaio 2020 11:58 - Modificato il 5 Settembre 2023 14:13

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Sono 2.349 le domande per il reddito di cittadinanza presentate nel comprensorio folignate. Di queste, però, solo 1.380 sono state accolte. Dato che, fanno sapere dall’Ires Cgil, è inferiore alla media nazionale. Situazione che ricalca in pieno quella del resto del Cuore verde d’Italia. “Mentre la povertà in Umbria è raddoppiata, come ha sostenuto l’AUR nel suo ultimo rapporto – spiegano, infatti, Mario Bravi ed Angelo Scatena -, il reddito di cittadinanza non la incrocia, se non in parte”.

Dai numeri emerge infatti come a livello regionale il reddito di cittadinanza sia stato riconosciuto a 9.339 nuclei per un totale di 22.206 persone coinvolte. In percentuale, lo 0,9 per cento del dato complessivo nazionale. “L’Umbria – sottolineano a questo proposito – rappresenta l’1,4 per cento della popolazione italiana, ciò significa che l’utilizzo del reddito di cittadinanza è largamente inferiore alla media del paese. Con un importo medio mensile che corrisponde a 450 euro. Più basso – dichiarano Bravi e Scatena – il dato relativo alle pensioni di cittadinanza, che ha riguardato 1.475 nuclei per un numero complessivo di 1.651 persone. In questo caso l’importo medio è stato di 216 euro mensili”.

Tornando ai numeri fatti registrare nel Folignate, nella città della Quintana le richieste di reddito di cittadinanza presentate sono state 1.600, 964 quelle accolte. A seguire Nocera Umbra con 169 richieste, delle quali 101 con responso positivo. E poi Trevi, Spello e Montefalco con 154, 124 e 99 domande presentate e 74, 66 e 48 accolte. A chiudere il cerchio Gualdo Cattaneo, Bevagna e Valtopina. Qui le richieste avanzate sono state rispettivamente 79, 78 e 46 mentre quelle accettate 47, 50 e 30. A far riflettere, su tutti, il dato di Nocera Umbra e quello di Valtopina, “superiore alla media – commentano i due sindacalisti della Cgil – in rapporto alla popolazione”. Segno, spiegano, del “drammatico impoverimento conseguente alla chiusura dell’Antonio Merloni di Gaifana”.

Insomma, il quadro che emerge dal Folignate non è dei migliori, anzi. “Fatta eccezione per Nocera e Valtopina – denunciano infatti in conclusione Bravi e Scatena – il reddito e le pensioni di cittadinanza non riescono a contrastare la povertà crescente”.

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