Il centro di riuso di via Bartolomei, nella zona industriale de La Paciana a Foligno, potrebbe vedere la luce entro l’anno. O almeno sono queste le intenzioni dell’amministrazione comunale guidata da Stefano Zuccarini. Ad annunciarlo è stato l’assessore con delega all’ambiente, Decio Barili. “Riteniamo che la realizzazione di un centro di riuso in città sia oggigiorno fondamentale – ha spiegato – dal momento che rappresenta un percorso alternativo molto importante per limitare la produzione di rifiuti”.
In quest’ottica la giunta folignate ha stanziato un tesoretto di 40mila euro, che andrà ad integrare il precedente finanziamento. Sì, perché il progetto che vuole la costruzione del centro accanto all’isola ecologica de La Paciana porta in realtà la data del 2016, quando cioè l’allora amministrazione Mismetti partecipò ad un bando promosso dalla Regione Umbria. Bando che il Comune di Foligno si era poi aggiudicato, mettendo in cantiere la realizzazione di un’opera da 93mila euro, di cui l’80 per cento – ossia 74mila euro – stanziati dall’Ente di palazzo Donini.
Ad oggi, dunque, il finanziamento complessivo ammonta a 133mila euro, comprensivo cioè dei recenti 40mila euro messi a disposizione dalla nuova giunta. “Un’integrazione di spesa – ha dichiarato l’assessore Barili – per potenziare a livello strutturale e architettonico l’opera, rendendola così maggiormente consona alle caratteristiche della zona in cui verrà realizzata”. Per il titolare all’ambiente, dunque, si è andati ad ovviare a quelle che ha apostrofato come “criticità” presenti nel precedente progetto.
Al via, dunque, un nuovo studio di fattibilità preliminare alla realizzazione del centro di riuso. “Siamo ancora in fase progettuale – ha quindi commentato Decio Barili – ma riteniamo che, in linea di massima, si possa portare a compimento il tutto entro il 2020. Una volta entrato in funzione – ha quindi concluso – l’auspicio è che venga utilizzato dalla comunità”. Il centro, lo ricordiamo, servirà infatti per il conferimento di quegli oggetti di cui i cittadini si vorranno disfare, ma ancora pienamente funzionanti. E che quindi potrebbero essere utilizzati da altre persone.