È Marco Viola il “Folignate dell’anno”. L’imprenditore olivicolo si è aggiudicato il riconoscimento che ogni anno – da ormai cinque edizioni – la redazione di rgunotizie.it conferisce a quel cittadino che si è distinto nel corso degli ultimi dodici mesi con il suo operato. A decretarlo “Folignate dell’anno” è stata l’intera città, chiamata a scegliere tra una rosa di cinque nomi.
A concorrere oltre a Marco Viola, anche Annita Rondoni per l’impegno nelle lotta alla sclerosi multipla, la dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Foligno 2, Morena Castellani, per la tenacia avuta nella lunga fase di demolizione e ricostruzione della scuola media “Carducci”. Ed ancora l’attuale sindaco di Foligno, per il cambio di rotta epocale che ha segnato con la sua vittoria alle ultime elezioni amministrative e coach Daniele Santarelli per aver conquistato il tetto del mondo insieme alle sue ragazze dell’Imoco Volley Conegliano. La candidatura di Viola, invece, si lega al prestigioso ingresso del suo olio nella “Hall of fame” di Flos Olei. “Un premio alla carriera”, così lo ha apostrofato lo stesso Viola, ospite venerdì 31 gennaio della trasmissione “Caffè Sassovivo” in onda su Radio Gente Umbra e condotta da Mauro Silvestri e Simona Fiordi.
E proprio dagli studi di via Saffi, l’imprenditore folignate ha ringraziato quanti lo hanno votato nel sondaggio del “Folignate dell’anno”, premiandolo con un 42 per cento di preferenze, che ha superato di pochissimo la seconda classificata, ossia Annita Rondoni, che ha toccato quota 41 per cento. Un testa a testa, dunque, che questa volta ha premiato il mondo dell’economia. “Ho saputo per caso di questa candidatura – ha raccontato ai microfoni di Radio Gente Umbra -. Sono stati alcuni amici a comunicarmi che ero stato scelto per questo sondaggio. All’inizio ero un po’ titubante, se mi avessero chiesto di candidarmi avrei detto di no”.
Oltre all’inaspettata candidatura, inaspettata è stata anche la vittoria. “L’ho vissuta come un attestato di stima e di affetto, per cui la dedico ai miei amici ma non solo. Mi sembra giusto condividere questo premio con Annita Rondoni che, come me, ha ottenuto tantissimi consensi. Non la conosco personalmente ma la stimo per l’impegno che mette nel campo della ricerca”. Insomma, un nuovo riconoscimento per il pluripremiato Marco Viola. “Il premio più importante che ho ottenuto – ha commentato – è stato quello che mi ha ridato il mercato attraverso la fidelizzazione di clienti nazionali ed internazionali, grazie ai quali l’azienda va avanti”.
Un’azienda nata nel 1927 come attività collaterale della famiglia, che si occupava principalmente di estrazioni da cava. Il cambio di passo si è avuto proprio con Marco Viola, che ha dato vita ad una vera e propria rivoluzione industriale. “Fare oggi l’agricoltore – ha spiegato – significa rendere un’azienda sostenibile sia sul fronte ambientale che economico. Il legame con Foligno non è casuale, siamo legati al clima ed ai cambiamenti che ci sono stati. Questo territorio è la nostra forza, così come lo sono i nostri prodotti unici ed irripetibili. E lo dimostra anche il mercato”. A fare la differenza anche l’aver reso l’Azienda Viola una famiglia: “I miei collaboratori ne sono il cuore. Devo moltissimo al loro impegno. La nostra filosofia è l’amore per il prodotto, la cura dei dettagli e la diffusione della cultura di un olio di qualità”.
Un olio che ha saputo conquistare anche l’estero. Circa 40 i Paesi in cui viene esportato: dalla Cina al Canada, dagli Stati Uniti al centro e al nord dell’Europa. “Oggi si produce molto di meno e le problematiche aumentano: dalle annate siccitose alla grandine, passando per la mosca olearia. La natura può condizionare da un giorno all’altro il raccolto”. Un percorso lungo e faticoso che ha una storia trentennale, che ha preso le parti dagli insegnamenti del padre, incentrati sulla correttezza, sull’onestà, sull’etica e sul rispetto dei collaboratori”.
E guardando al futuro Marco Viola parla di un progetto importante legato alla comunicazione ed alla cultura dell’olio d’eccellenza. Un olio che non va considerato mero condimento ma un ingrediente della tavola a tutti gli effetti.
Ma forte è anche il legame che Marco Viola ha con la sua Foligno. “Una città – conclude – che dà una bellissima immagine di sè, che si fa apprezzare da chi arriva per la prima volta, con i suoi bellissimi palazzi storici”. A cominciare da palazzo Trinci, che apostrofa come il luogo per eccellenza di Foligno. “Non c’è niente di paragonabile a livello di bellezza e di sensazioni”.