19.6 C
Foligno
giovedì, Agosto 7, 2025
HomeCronacaAnche a Foligno nasce il movimento delle Partite Iva

Anche a Foligno nasce il movimento delle Partite Iva

Pubblicato il 15 Febbraio 2020 14:31 - Modificato il 5 Settembre 2023 14:05

Tienimi informato

Rimani sempre aggiornato sui fatti del giorno

Ultimi articoli

Umbria, dalla Regione 4 milioni per le rette di nidi e poli per l’infanzia

A beneficiare della misura saranno le famiglie con un Isee fino a 25mila euro, che potranno richiedere il contributo per il 2025/2026. Dal prossimo anno si cambia: nessun anticipo di spesa a carico dei genitori ma sostegno diretto e immediato

Foligno, dà in escandescenza e colpisce un operatore del 118 con un coltello

Spaventati dalle urla, alcuni residenti hanno allertato la polizia che ha avviato le indagini portando alla luce una storia di continue minacce e violenze perpetrate da un 53enne, con problemi di dipendenze, nei confronti degli anziani genitori. L’uomo è stato arrestato

Palio della Rivincita, la firma è di Lulu Nuti e Floating Beauty insieme ai ragazzi di EllElle

Per la realizzazione dell’ambito drappo di giostra scelti due artisti tra le voci più interessanti del panorama artistico contemporaneo italiano. Insieme a loro gli utenti della cooperativa folignate per un progetto che coniuga arte e sociale

Spinti dai colleghi della Puglia in primis, anche a Foligno un gruppo di commercianti ha deciso di unirsi per dar vita al movimento delle Partita Iva. Movimento che sta via via prendendo forma in tutta Italia con l’obiettivo di accendere i riflettori sulle difficoltà vissute oggi da chi è titolare di una Partita Iva.

“Tutte le Partite Iva hanno qualcosa da recriminare” spiega a questo proposito Massimiliano Tiburzi, tra i promotori del movimento folignate. “Non ci sentiamo tutelati – prosegue – e se in passato un lavoratore autonomo riusciva ad andare avanti solo con le proprie forze, oggi non è più così. Prima c’erano delle condizioni economiche che ora non ci sono più”. Ecco perché le Partite Iva di Foligno, così come quelle di tutta Umbria e di tutta Italia, chiedono tutele. “Non vogliamo essere uno sfogatoio né l’angolo della disperazione – sottolinea – ma un gruppo all’interno del quale vengano avanzate delle proposte e ci si possa confrontare in maniera costruttiva. Stiamo raccogliendo adesioni – ha aggiunto – e vogliamo portare le Partite Iva in piazza per far sentire la loro voce”.

E proprio domani, domenica 16 febbraio, le Partite Iva dell’Umbria si sono date appuntamento in piazza IV Novembre per un flash mob dal titolo “Rompiamo le catene”. A muovere il tutto, dunque, un sentimento di malessere che da tempo ormai ha iniziato ad investire commercianti e professionisti. “Questa iniziativa – commenta Massimiliano Tiburzi, titolare di un’attività commerciale nel centro storico di Foligno – nasce da un commercio fermo. Sentiamo il lavoro scivolare via insieme alla nostra dignità. La grande distribuzione e i colossi del web stanno uccidendo i piccoli commercianti anche a Foligno e viviamo in perenne saldo”.

Ma accanto a tutele che devono necessariamente arrivare dal Governo, ci sono anche politiche mirate che le istituzioni locali possono promuovere a beneficio di chi opera nel commercio. “Il centro storico di Foligno – dichiara sempre Tiburzi – non può vivere solo dopo le sette di sera e solo di ristorazione o esclusivamente di eventi. C’è veramente benessere solo se questo è diviso tra tutti”.

Pensiero condiviso anche da Osvalda Siena, altra promotrice del movimento delle Partite Iva cittadino. “La città vive di notte se spende di giorno – commenta – mentre il lavoro in centro storico è fermo. Al contrario, la grande distribuzione lavora anche perché garantisce delle comodità ai clienti. Certo, la crisi fa la sua parte, ma nel caso di Foligno la gente lamenta difficoltà di accesso in centro. Questo sistema ci sta distruggendo. Dobbiamo fare i conti con le tasse e le spese sono troppe rispetto al guadagno. Non abbiamo agevolazioni e non c’è nessuno che ci aiuta. Il nostro obiettivo è però quello di individuare delle soluzioni, studiando il problema anche insieme all’amministrazione comunale”.

Ma quali sono i punti su cui lavorare? Per Osvalda Siena si potrebbe partire da un sistema di Tari che tenga conto del fatto che ad un negozio di ampia metratura non corrisponda necessariamente un’elevata quantità di rifiuti prodotti. E poi il turismo. “Occorre agevolare il turista e potenziale cliente a venire a Foligno – dichiara – magari con pacchetti ad hoc che gli permettano di godere a pieno della città, facendo vivere ristoranti, negozi e musei, o magari rendere i parcheggi gratuiti”. E per quanto riguarda la chiusura del centro storico? “Ai tempi d’oro si circolava liberamente e le strade erano addirittura a doppio senso di marcia. Ci tengo all’ambiente e alla mia salute per cui va bene la chiusura del centro, ma andrebbe rivista e rimodellata in base alle esigenze di Foligno, sia sul fronte dei residenti che dei commercianti”.

Articoli correlati