Scuole e università chiuse in tutta Italia fino al 15 marzo. L’ufficialità del Governo è arrivata nel pomeriggio di oggi. Decisione alla quale farà seguito, in serata, uno specifico decreto.
Nel corso della giornata erano rimbalzate comunicazioni differenti rispetto alla chiusura delle scuole. Ad un primo via libera trapelato da palazzo Chigi, la ministra all’Istruzione, Lucia Azzolina, aveva annunciato che prima della comunicazione ufficiale, il Governo avrebbe dovuto attendere un approfondimento del Comitato scientifico.
Nel tardo pomeriggio, il premier Conte ha specificato di aver preso la decisione, “dopo aver consultato il professor Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di Sanità”.
Un tira e molla che in Umbria aveva portato ad una presa di posizione del presidente dell’Anci, Francesco De Rebotti: “Noi sindaci umbri – ha detto De Rebotti – aspettiamo l’ufficialità, cioè l’ordinanza, in merito alle scelte prese dal Governo e sulla base di esse agiremo. Riteniamo – ha concluso il sindaco di Narni – destabilizzante e di inutile complicanza il diffondersi di notizie che non hanno ufficialità”.
NONO CONTAGIO – Intanto, la direzione regionale alla Sanità informa che mercoledì è stato riscontrato un nuovo caso di infezione da coravirus in Umbria. Sale così a 9 il numero dei contagiati. Il soggetto risultato positivo rientra nella rete di contatti di uno dei casi accertati e resi noti ieri, quindi da giorni individuato dai servizi sanitari e tenuto in isolamento fiduciario. La direzione inoltre informa che un altro paziente positivo in isolamento presso la propria abitazione, è stato ricoverato all’Ospedale di Terni per eseguire dei controlli. La sua condizione di salute non desta preoccupazione.
AGRARIA GIA’ CHIUSA – Nel frattempo, in attesa delle decisioni del Governo, già nella serata di martedì la presidente della Regione, Donatella Tesei, aveva firmato l’ordinanza con ulteriori misure per la prevenzione e la gestione dell’emergenza coronavirus, che prevede “l’immediata sospensione precauzionale di tutte le attività didattiche (lezioni, tutorati, esercitazioni in aula e in laboratorio, esami, sedute di laurea) del Dipartimento di Scienze Agrarie, alimentari e ambientali e del Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università degli studi di Perugia, al fine di favorire lo svolgimento delle operazioni di bonifica e igienizzazione”. Queste misure avranno una validità di dieci giorni a partire dalla pubblicazione dell’ordinanza, avvenuta in data odierna. Tutto ciò, perché tra gli otto positivi riscontrati in Umbria (sino a martedì sera), uno di questi ha frequentato la facoltà di Agraria dell’Università di Perugia.
NUOVA ORDINANZA – Tornando invece alla nuova ordinanza regionale, altri punti riguardano la limitazione dell’accesso dei visitatori alle aree di degenza, da parte delle direzioni sanitarie ospedaliere; la rigorosa limitazione dell’accesso dei visitatori agli ospiti delle residenze sanitarie assistenziali per non autosufficienti; la sospensione dei congedi ordinari del personale sanitario e tecnico, nonché del personale le cui attività siano necessarie a gestire le attività richieste dalle unità di crisi costituite a livello regionale; di privilegiare, nello svolgimento di incontri o riunioni, le modalità di collegamento da remoto con particolare riferimento a strutture sanitarie e sociosanitarie, servizi di pubblica utilità e coordinamenti attivati nell’ambito dell’emergenza Covid-19.
MASCHERINE – Sono 5.200 i dispositivi di protezione individuale che la Regione Umbria destinerà alle Usl e alle Aziende ospedaliere del territorio regionale: la comunicazione arriva dall’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto. Lo stesso assessore, comunica che le mascherine verranno distribuite alle aziende sanitarie già dalla giornata di mercoledì 4 marzo. “Il piano di distribuzione stabilito dalla Task Force regionale – spiega Coletto – prevede che vengano destinati 700 dispositivi a ciascuna azienda Usl e ospedaliera, per un totale di 2.800, mentre altri 1.000 ai medici di medicina generale, ai pediatri di libera scelta e ai medici di continuità assistenziale”. “Le restanti 1.400 unità – informa l’assessore – sono trattenute dal Centro operativo regionale di Protezione civile di Foligno. Di queste all’incirca 900 saranno distribuite successivamente alle Aziende Sanitarie, in base alle necessità, 500 sono destinate alla Protezione Civile stessa per essere utilizzate anche dal volontariato per le attività specifiche di protezione civile”.