Nuova stretta del Governo italiano per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. A poche ore dall’annuncio dell’Organizzazione mondiale della sanità, per la quale il Covid-19 è da considerarsi pandemia, nella serata di mercoledì 11 marzo il premier Giuseppe Conte ha firmato un nuovo decreto – il quarto in ordine temporale – contenente, anche in questo caso, misure urgenti con cui cercare di arginare l’espandersi del virus.
E così, dopo gli eventi e le manifestazioni, le funzioni religiose e le attività ricreative, ora tocca ai negozi. Sospese infatti da questa mattina, giovedì 12 marzo, le attività commerciali al dettaglio. Restano aperti i negozi di generi alimentari, le edicole, i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie. Garantiti anche i servizi bancari, finanziari, assicurativi e le attività del settore agricolo e zootecnico. Chiusi bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie, ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio, oltre alle attività di somministrazione di alimenti e bevande che si trovano nelle aree di servizio e rifornimento carburanti lungo la rete stradale, all’interno delle stazioni e degli aeroporti e degli ospedali. Saracinesche abbassate anche per quelle attività che forniscono servizi alla persona, fra cui parrucchieri, barbieri ed estetiste, mentre continuano a lavorare le lavanderie e tintorie.
A ciascun presidente di Regione è, inoltre, consentito di disporre la programmazione del servizio erogato dalle aziende del trasporto pubblico locale, anche non di linea, finalizzata alla riduzione e alla soppressione dei servizi assicurando solo quelli essenziali. Per quanto riguarda la pubblica amministrazione, viene assicurato lo svolgimento in via ordinaria delle prestazioni lavorative in forma agile del personale dipendente. Mentre per ciò che concerne le attività produttive e quelle professionali si raccomanda l’utilizzo di modalità di lavoro agile per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza, l’incentivazione di ferie e congedi retribuiti, la sospensione delle attività dei reparti aziendali non indispensabili alla produzione, l’adozione di di protocolli di sicurezza anti-contagio e la sanificazione dei luoghi di lavoro.
Tutte disposizioni che, decreto alla mano, rimarranno valide fino al 25 marzo prossimo.