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Il cuore grande di Foligno: in molti rispondono “presente” all’appello dell’Avis

Pubblicato il 16 Marzo 2020 14:57 - Modificato il 5 Settembre 2023 13:59

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L’Avis chiama e Foligno risponde, compresa l’associazione Al Islamiya. In 35, infatti, domenica mattina si sono presentati al Servizio immunotrasfusionale dell’ospedale cittadino per donare il sangue, rispondendo così presente all’appello lanciato dal presidente Emanuele Frasconi solo pochi giorni fa. “Quella di domenica è stata una giornata positiva – ha commentato al riguardo il numero uno folignate dell’Avis -, che ci consegna un risultato incoraggiante in un momento delicato come quello attuale, in cui si ha paura ad uscire di casa per via del Coronavirus”.

Tra i donatori, come detto, anche i membri dell’associazione Al Islamiya, che da anni ormai collabora con l’Avis nella sensibilizzazione e promozione della donazione. “Esprimiamo la nostra piena solidarietà al popolo italiano ed ai cittadini di Foligno in questi tristi giorni relativi al Coronavirus – ha commentato il presidente Baslam Said -. Seguiamo con attenzione l’evoluzione di questi eventi e vogliamo proporre la nostra piena e immediata disponibilità a collaborare con enti e strutture pubbliche oppure organismi di volontariato di rilievo di vostra scelta per fronteggiare l’emergenza sanitaria qualora ce ne fosse il bisogno”. In quest’ottica, è stata coinvolta anche  la Federazione delle associazioni e centri islamici in Umbria, mentre prossimamente altre donazioni si terranno a Corciano, Perugia, Gualdo Tadino, Marsciano e Magione.

Tornando a Foligno, l’importante traguardo raggiunto nella mattinata di domenica, dopo giorni in cui le donazioni erano decisamente calate a picco riducendosi della metà rispetto alla normale attività, non deve però far abbassare la guardia, anzi. “Il mio appello – ha detto – è, in primis, a tutti coloro che non sono ancora donatori Avis e che possono iniziarlo ad essere ora che le sale operatorie sono in emergenza e c’è tanto bisogno di sangue. È il momento più opportuno per intraprendere questo importante cammino”. Un invito che Emanuele Frasconi rivolge all’intera comunità, a cominciare da chi ha compiuto 18 anni, età minima per poter diventare donatore.

Vista le necessità di sangue di questi giorni, inoltre, il Sit del San Giovanni Battista ha messo in atto una vera e propria riorganizzazione. Intanto ampliando l’orario di apertura: tutti i giorni dalle 7.30 alle 11 e non più fino alle 10. E poi, individuando un accesso indipendente, riservato ai soli donatori, attraverso la scalinata che sorge alla sinistra dell’ingresso principale dell’ospedale di Foligno. Chi vorrà, dunque, potrà recarsi liberamente e in tutta tranquillità a donare il sangue, libero dalle restrizioni agli spostamenti imposte dall’ultimo decreto Conte: basterà dotarsi di un’autocertificazione da mostrare durante il tragitto verso l’ospedale, mentre dopo aver effettuato la donazione sarà lo stesso Sit a certificarla.

Dal presidente Frasconi, infine, un appello a non lasciarsi sopraffare dalle cosiddette fake news. “Non bisogna aver paura di donare in questo periodo di Coronavirus – ha concluso – e non c’è l’obbligo di presentarsi al Sit muniti di guanti o mascherine. È una forma di prevenzione, ma non un obbligo”.

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