“La situazione nel comune di Giove è sotto controllo”. Lo afferma in una nota l’Usl Umbria 2, che ha così fatto il punto della situazione sull’attuale zona rossa presente nel Cuore verde d’Italia. Zona rossa che, lo ricordiamo, era stata istituita il 10 aprile scorso e che permarrà, secondo le previsioni, fino a domenica 3 maggio. In queste settimane il piccolo borgo ternano è stato, infatti, sottoposto ad una vera e propria indagine a tappeto.
A Giove sono stati infatti eseguiti 909 test sierologici e 507 tamponi naso faringei. La popolazione presa in esame va dai 14 anni in su e il primo dato rilevante ha riguardato l’esito negativo di tutti i test effettuati nei residenti con fascia di età compresa tra i 14 ed i 18 anni. Sui 909 test sierologici rapidi su sangue capillare effettuati, per 73 soggetti è stato necessario ricorrere, per i motivi sopra riportati, ad ulteriore approfondimento con l’esecuzione del tampone. Di questi 13 soggetti sono risultati positivi, portando a 50 il numero complessivo di casi Covid-19 nel territorio comunale. Attualmente, però, di contagi nel comune ternano se ne contano 30, di cui 20 soggetti asintomatici, 6 con sintomi lievi e 4 persone ricoverate in ospedale. Ai quali si aggiungono 2 decessi.
Entrando nel merito dei test sierologici di massa effettuati, che presentavano nel contesto dato (popolazione “chiusa” da almeno 14 giorni) un’alta sensibilità e specificità, questi hanno previsto il prelievo capillare di sangue per individuare la presenza di anticorpi IgM e IgG. In caso di esito negativo l’attendibilità del test sierologico rapido su sangue capillare è pari al 97% mentre la predizione positiva del test nell’individuare soggetti portatori di virus e quindi potenzialmente infettivi può raggiungere il 24%. Il risultato positivo del test rapido deve essere quindi confermato (o meno) da un successivo tampone orofaringeo dato che i test di screening hanno lo scopo di individuare coloro che sono sicuramente sani (nella ricerca condotta a Giove 836) dai potenzialmente infetti (73) che vanno poi sottoposti a test di conferma (13 casi positivi, peraltro totalmente asintomatici).