Brugnoni Group attacca, l’Usl Umbria 2 risponde. E la sanità continua a tenere banco a Foligno. Dopo la nota diramata dal gruppo proprietario del centro medico “La Quintana”, in cui si puntava il dito contro l’imposizione di tariffe maggiorate del 40 per cento per prestazioni diagnostiche private da parte dell’azienda sanitaria locale, a prendere la parola è stata la stessa Usl2. Una replica che prende le parti dalla necessità per la sanità pubblica di abbattere le liste di attesa attraverso la creazione di una sinergia pubblico-privato, che prevede il ricorso a centri convenzionati del territorio. Da qui, dunque, la pubblicazione di un avviso ad hoc volto a raccogliere manifestazioni d’interesse. “Il centro medico ‘La Quintana’ ha partecipato – spiegano dall’Usl2 -, la domanda è stata accolta, sebbene il centro sia accreditato provvisoriamente, e il 15 maggio scorso si è proceduto alla stipula dell’accordo contrattuale per la fornitura delle prestazioni”.
Ed è proprio all’interno dell’intesa siglata che sta, a detta dell’azienda sanitaria guidata dal commissario straordinario Massimo De Fino, il nodo dell’intera vicenda. “La società – dichiarano – ha un accordo contrattuale con l’Usl Umbria 2, con budget specifico per l’erogazione di prestazioni specialistiche e di radiologia che sono sostenute dall’azienda, quindi dal pubblico, secondo le tariffe previste dal nomenclatore tariffario che stabilisce, a garanzia del cittadino, la tipologia e le modalità di fornitura del servizio. Nell’accordo siglato dalle parti – proseguono – viene espressamente previsto che la struttura privata si impegna ad applicare uno sconto del 5 per cento sulle tariffe previste dal nomenclatore tariffario oltre al 2 per previsto dalla legge finanziaria n. 296/2006. Viene infine riportato e sottoscritto di non applicare ai soggetti privati, per le stesse prestazioni in convenzione, sconti ulteriori al fine di evitare forme di concorrenza con l’azienda sanitaria e che l’applicazione di sconti maggiori al privato rispetto a quelli applicati all’Azienda comporta la risoluzione immediata del presente contratto”. Diversamente, dunque, da quelle che vengono apostrofate come strutture sanitarie private “pure” che, non beneficiando di alcun contratto con il pubblico non devono sottostare ad alcun accordo.
Motivazioni, quelle esplicitate dall’Usl2, che non hanno però trovato d’accordo i gruppi consiliari di centrosinistra. “La toppa è peggio del buco – commentano Pd, Patto x Foligno e Foligno 20/30 -. E il sindaco, che deve essere il primo garante della salute dei cittadini, tace”. Per l’opposizione di centrosinistra i cittadini risultano così bastonati tre volte: “Si rivolgono alla Usl2, trovano lunghe code e sono costretti a rivolgersi al privato che applica al cittadino una tariffa del 40% più alta della tariffa di mercato (che sarebbe stata applicata senza l’imposizione di prezzo da Usl2). La Usl paga le prestazioni erogate in convenzione dai privati con fondi che derivano dalle tasse ai cittadini. La Usl paga per contratto le prestazioni al privato il 40% in più del prezzo che il privato stesso avrebbe applicato nel libero mercato. Sindaco Zuccarini – concludono – questa paradossale presa in giro a spese dei cittadini in questo momento così delicato della vita della comunità non avviene sulla luna, succede nella città della quale lei è sindaco: si faccia sentire, esca da questo assordante silenzio”.