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Treni, sindacati umbri contro il taglio delle tratte: “Pendolari umbri in difficoltà”

Pubblicato il 12 Giugno 2020 15:49 - Modificato il 5 Settembre 2023 13:40

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“Non cerchiamo lo scontro politico, semplicemente difendiamo i diritti di chi si troverà presto in difficoltà a causa dei tagli ai trasporti ferroviari umbri”. È con questo slogan della Fit-Cisl che, questa mattina, alla stazione di Foligno si è aperta la conferenza stampa indetta proprio dalle segreterie regionali dei trasporti per fare il punto di una situazione da loro definita “pericolosissima”.

Al centro delle critiche, come riportato da Rgunotizie.it nei giorni scorsi, i tagli operati da Regione e Trenitalia sui collegamenti ferroviari dell’Umbria in direzione Roma e Firenze, ragion per cui le associazioni sindacali avevano avviato ufficialmente le procedure di raffreddamento. “In un momento in cui l’Italia deve ripartire dopo il lockdown – ha detto Gianni Martifagni di Fit-Cisl – è auspicabile un aumento dei servizi, non certo un taglio che lede alla posizione, già periferica, della nostra regione. I tagli dei collegamenti su Firenze e la rottura ad Orte per arrivare a Roma consistono in un’incrinatura dei pilastri fondamentali del contratto di servizio tesi a non isolare l’Umbria. Vogliamo che siano ripristinate le condizioni pre-Covid, considerato che, ad oggi, il traffico ferroviario è all’82 per cento rispetto alle condizioni di normalità”.

Dello stesso parere Filt Cgil. “Che la Regione comprima l’offerta proprio oggi che c’è da ripartire – ha detto Ivano Bruschi – è cosa agghiacciante. Siamo disposti a trattare e auspichiamo un confronto diretto con l’assessorato per discutere scelte che, a nostro avviso, sono sbagliate. La storia ci insegna che un servizio, se cancellato, è difficile da ripristinare – ha concluso – e quindi oggi più che mai devono essere prese decisioni mirate al potenziamento della mobilità su ferro anche in chiave turistica”.

A tal proposito è intervenuto Sergio Lombardi di Uilt Uil. Mordace, dal canto suo, nel porre una semplice domanda: “È possibile che all’indomani del lockdown tutte le regioni d’Italia abbiano potenziato la mobilità ferroviaria in modo da rilanciare il turismo e noi, invece, facciamo tagli?”. Stessa preoccupazione in casa Fast-Slm Confsal, secondo cui una riduzione dei servizi e le conseguenti difficoltà per i viaggiatori  produrranno una disincentivazione dell’uso del treno come mezzo di spostamento. “Un senso di moderata soddisfazione – ha concluso Gianluigi Morozzi di Orsa Ferrovie – viene dal fatto che dal 14 luglio saranno riattivati due servizi su Firenze e, dal 31 agosto, quattro su Roma. Date che, però, sono troppo distanti per agevolare il flusso turistico estivo”.

Su questo tema, Fabio Ciancabilla della Cisl ha detto la sua ai microfoni di Rgunotizie.it. “Un passo indietro da parte della Regione – ha dichiarato a margine della conferenza –  che dimostra la fondatezza di un pericolo che andava sventato. Dal canto nostro – ha continuato – abbiamo denunciato con prontezza i tagli e siamo subito intervenuti affinché l’Umbria possa ripartire, come tutta l’Italia, all’insegna di collegamenti ferroviari efficaci. Chiediamo maggiori contatti con Firenze, Roma, l’Adriatico e l’alta velocità. Sviluppare collegamenti con quest’ultima – ha concluso – sarà una delle nostre missioni”. 

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