Occhi puntati a Trevi sulla qualità dell’aria e dell’acqua dopo l’incendio scoppiato nella tarda mattinata di martedì nel piazzale esterno della cartiera. Le fiamme, lo ricordiamo, hanno interessato 9mila quintali di carta da macero, rendendo necessario l’intervento di diverse squadre di vigili del fuoco e il dispiegamento di mezzi speciali, tra cui un elicottero proveniente da Roma. Intervento che è andato avanti per tutta la notte, prolungandosi anche nella giornata di mercoledì.
Ma, come detto, a preoccupare è ora soprattutto la questione ambientale. Subito dopo aver lanciato l’allarme, a raggiungere il luogo dell’incendio sono stati, infatti, anche i tecnici dell’Arpa e dell’Usl Umbria 2. E così nel giro di pochissimo tempo è stata posizionata una centralina mobile per analizzare la qualità dell’aria e contemporaneamente sono stati effettuati dei campionamenti nel vicino fiume Clitunno, interessato da uno sversamento di colorante industriale che ne aveva tinto di viola le acque.
“I risultati delle analisi effettuate arriveranno tra giovedì e venerdì – ha commentato ai microfoni di rgunotizie.it il direttore generale di Arpa, Luca Proietti -. Per ora possiamo dire che, per quanto riguarda le acque del Clitunno, almeno in superficie è presente più alcuna colorazione anomala e al momento non si è registrata un’evidente morìa di pesci. C’è stato comunque un danno importante alla flora acquatica, ma anche in questo caso – ha sottolineato – occorrerà attendere i prossimi giorni per una valutazione definitiva. Nel frattempo, abbiamo monitorato il fiume anche attraverso la centralina installata a Casco dell’Acqua e in quella zona, che si trova in linea d’aria ad un paio di metri dall’area interessata dallo sversamento, non sono state individuate anomalie, per cui il colorante potrebbe essersi diluito”.
Intanto il sindaco di Trevi, Bernardino Sperandio, ha emanato un’ordinanza che riguarda il territorio nel raggio di 2 chilometri dal luogo del rogo. Il provvedimento dispone che i cittadini lavino accuratamente frutta e verdura coltivati in quella zona e il divieto per bambini e donne in gravidanza o in allattamento di consumarli. Ed ancora vietati la raccolta e il consumo di funghi epigei ed erbe spontanee, il pascolo e razzolamento di animali da cortile, l’utilizzo di foraggi e cereali destinati agli animali raccolti in quell’area e l’attingimento delle acque del fiume Clitunno per qualsiasi uso, nel tratto compreso tra lo stabilimento della ditta Cartiere di Trevi e Casco dell’Acqua. Sì alla pesca, ma solo se sportiva. No, invece, per scopi alimentari.
“Fortunatamente l’incendio non ha provocato feriti – ha commentato il sindaco Sperandio – e questo è un dato positivo. Ora, rimaniamo in attesa degli esiti delle analisi effettuate con tempestività dagli enti preposti. Di certo possiamo dire che il materiale bruciato era carta selezionata e certificata, destinata allo smaltimento da parte della cartiera”. Al lavoro anche i carabinieri del nucleo operativo ambientale che, coordinati dalla Procura di Spoleto, stanno indagando su quanto avvenuto nella cartiera trevana.
Ad intervenire sulla vicenda nel pomeriggio di mercoledì è stato anche il consigliere regionale del M5S, Thomas De Luca. “Serve dare una risposta urgente alle aziende che utilizzano le acque del Clitunno per irrigare i campi destinati alla coltivazione del sedano nero – ha detto -. La Regione Umbria deve trovare rapidamente una soluzione al fine di scongiurare un danno alle coltivazioni che rischia di essere pesantissimo. Si tratta dell’acqua che le aziende agrarie utilizzano per la coltivazione del sedano, che sarebbero di fatto obbligate a buttare via il raccolto prossimo e quello futuro. La Regione – ha concluso De Luca – deve intervenire immediatamente con autobotti o altri provvedimenti”.