Il segretario provinciale Spi Cgil, Mario Bravi, va all’attacco della presidente della Regione, Donatella Tesei, e del sindaco di Foligno, Stefano Zuccarini. Su banco degli imputati, secondo Bravi, “gli insopportabili ritardi della sanità nel folignate ed i tagli, in programma nel 2021, sul versante della non autosufficienza”. Il forte disappunto espresso dal segretario provinciale Spi tiene conto anche di quanto avvenuto lo scorso 13 giugno, quando, cioè, il sindacato, insieme ad altre realtà civiche e politiche, aveva manifestato difronte all’ospedale “San Giovanni Battista” di Foligno. Nonostante la protesta di quel giorno, contro ritardi e disfunzioni del nosocomio cittadino, a distanza di quasi un mese non ci sono state risposte o segnali di disponibilità all’apertura di un confronto. “Ripetiamo la nostra denuncia – ha detto Mario Bravi –: si sta pericolosamente indebolendo la sanità pubblica che, finora, ha consentito di frenare il dilagare del Covid-19”. Un indebolimento che, sempre stando alle parole del segretario Spi, penalizza, tra gli altri, le fasce sociali più deboli come anziani e pensionati. “Il commissario straordinario della Usl Umbria 2, dottor Massimo De Fino – ha poi ricordato Bravi – il 26 maggio scorso si era impegnato ad una ripresa piena dell’attività sanitaria a partire dal 1° giugno. Tutto ciò – ha aggiunto – è rimasta una lettera morta”. Mario Bravi ha poi snocciolato qualche numero. Stando a quanto da lui riportato, “i prelievi del sangue per controlli sono precipitati dai 250 giornalieri, dato riferito a prima della pandemia, a 80, fino a toccare, proprio in questi giorni, punte minime giornaliere di 40/50, con una lista d’attesa di 15/20 giorni. Prima dell’emergenza Covid-19 – ha spiegato – l’attesa era di 1 o 2 giorni”. Dunque l’appello a Tesei e Zuccarini: “Tutto questo prelude ad un tentativo di ulteriore privatizzazione del sistema sanitario pubblico della nostra regione? Si sappia che non siamo assolutamente d’accordo, così come non siamo d’accordo sull’ospedale da campo Covid che dovrebbe sorgere a Bastia Umbria”. Nel mirino anche l’incontro tenutosi nei giorni scorsi con l’assessore al welfare di Foligno, Agostino Cetorelli, da cui è emerso che tutti i comuni dell’ambito sociale del folignate, in conseguenza dei tagli operati dalla giunta Tesei, avrebbero tranquillamente accettato una riduzione della spesa per oltre cento mila euro nel 2021 sul delicato versante della non autosufficienza. “Tutto ciò – ha attaccato Bravi – è inaccettabile. Se questo atteggiamento grave e dilatorio dovesse perdurare, – ha concluso il segretario provinciale – lo Spi Cgil si impegnerà perché nel più breve tempo possibile si creino le condizioni per una mobilitazione forte e unitaria”.
Sanità, l’affondo di Bravi: “Nel folignate 100mila euro di tagli sulla non autosufficienza”
Pubblicato il 9 Luglio 2020 12:21 - Modificato il 5 Settembre 2023 13:35
Mario Bravi
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