Istituire un servizio di elisoccorso regionale autonomo con base logistica un Umbria. Questa la proposta del consigliere regionale leghista Daniele Carissimi contenuta in una mozione rivolta all’esecutivo di palazzo Donini. Una proposta che parte, secondo Carissimi, dalla necessità dell’Umbria di dotarsi di un servizio autonomo, non più condiviso con le Marche come da accordi presi dalla precedente amministrazione sin da 2014. “La nostra regione – ha osservato il consigliere – è l’unica, insieme al Molise, a non avere un proprio elicottero a uso di soccorso sanitario. Cosa che, invece, consentirebbe l’abbattimento dei costi di intervento, l’ottimizzazione dei livelli di assistenza, tempi più brevi di trasferimento del paziente e la massima efficienza delle missioni di salvataggio”. La proposta di Carissimi ruota intorno a tre punti cruciali: l’aspetto economico dell’accordo con le Marche, l’inefficienza del modello attuale e la possibilità, per l’Umbria, di disporre di personale altamente specializzato e strutture all’avanguardia. “L’accordo attuale – ha evidenziato il consigliere – costa alla Regione Umbria un canone fisso pari a 1milione 200mila euro, cui devono aggiungersi i costi orari del volo quantificati in un importo pari a 1.424 euro. Un costo che, solo per il 2016, si aggira, tra canone fisso e costo delle missioni, intorno a 1milione 247mila euro. Un costo unitario del servizio per missione pari a circa 30mila euro, assolutamente sbilanciato e non congruo rispetto al costo medio unitario delle altre Regioni, 6- 7.000 euro, dove gli interventi in elisoccorso sono in numero consistentemente maggiore”. Sull’inefficienza del modello, Carissimi ha confrontato il numero degli interventi in elisoccorso attivati da Umbria e Marche, nel 2016, rispettivamente 41 e 970. Un quadro che in parte è conseguenza del fatto che l’elicottero utilizzato, con base a Fabriano, è frequentemente impossibilitato al transito sugli Appennini verso l’Umbria a causa delle avverse condizioni meteo. Infine le risorse Umbre. “Abbiamo un servizio di Soccorso Alpino e Speleologico – ha concluso Carissimi – che dispone di oltre 100 volontari specializzati, con infermieri, medici, unità cinofile e operatori di primo soccorso. Abbiamo, inoltre, strutture idonee, hangar, officine, sevizi antincendio e servizi radio e mezzi in grado di garantire prestazioni elevate”. Una proposta, quella del leghista, accolta anche dal consigliere regionale Andrea Fora di Patto civico per l’Umbria che l’ha definita “largamente condivisibile”. Lo stesso Fora ha sposato le considerazioni di carattere economico, logistico e di capacità efficace di intervento fatte dal collega ed ha poi segnalato l’opportunità di valutare come base di questo servizio l’aeroporto di Foligno. “In questo quadro – ha detto Fora -, visto poi che il dibattito va avanti da diversi anni, mi sembra opportuno e necessario segnalare l’opportunità che la base logistica possa essere individuata nell’aeroporto di Foligno. Da tempo – ha ricordato – si parla di questa struttura come scalo vocato per le emergenze, vista anche la presenza nella stessa città del Centro Regionale di Protezione Civile. È collocato inoltre in una posizione centrale – ha concluso -, a ridosso ad est e a ovest degli Appennini e possiede ben due coni di volo che in certe condizioni meteo possono fare la differenza nei tempi d’intervento”.
L’Umbria vuole il suo elisoccorso, la proposta: “Foligno sia base logistica”
Pubblicato il 14 Luglio 2020 15:41 - Modificato il 5 Settembre 2023 13:34
La pista dell'aeroporto di Foligno
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