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Cannara, armati di catene e tubi di ferro tentano di aggredire tre ragazzi

Pubblicato il 11 Agosto 2020 16:27 - Modificato il 5 Settembre 2023 13:28

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Divieto di avvicinamento alle vittime per i due folignati protagonisti di un tentativo di pestaggio risalente a qualche mese fa. Questa la misura cautelare emessa dall’autorità giudiziaria di Spoleto a carico di due trentenni di origine marocchina, con cittadinanza italiana e già noti alle forze dell’ordine, che il 10 gennaio scorso a Cannara avevano aggredito con bastoni e catene tre ragazzi perugini. All’origine, verosimilmente, una storia di debiti non pagati.

Gli aggrediti avevano dichiarato di essere stati vittime di un’imboscata quando, arrivati a Cannara con la loro macchina, si erano visti la strada sbarrata da due autovetture, dalle quali era scesa una decina di persone armate di catene e tubi di ferro. Gli assalitori avevano scagliato dei colpi sulla macchina dei malcapitati, i quali, per scappare, avevano dovuto speronare una delle auto degli aggressori. Poi la fuga, con l’immediata richiesta di soccorso al 112 da parte dei tre giovani perugini.

Sul fatto, grave per il contesto urbano e le modalità con le quali si è svolto, hanno indagato i carabinieri di Assisi, in particolare quelli dell’aliquota operativa della compagnia che, a seguito di serrati accertamenti, testimonianze e riscontri investigativi, sono riusciti ad individuare i presunti mandanti ed autori in due ragazzi di Foligno. In passato, uno di loro aveva avuto dei dissapori per motivi economici con uno dei tre aggrediti. Le altre due vittime, invece, sono risultate completamente estranee ai fatti.

Una volta valutati tutti gli accertamenti eseguiti, l’autorità giudiziaria ha emesso, come detto, un’ordinanza di misura cautelare, notificata nei giorni scorsi, che consiste nel divieto di avvicinamento alle vittime da parte dei presunti autori della spedizione punitiva. Nei loro confronti sono state anche ravvisate altre ipotesi di reato: dall’estorsione alla rapina, passando per il danneggiamento aggravato e porto abusivo di oggetti atti ad offendere, per i quali dovranno essere giudicati dal Tribunale di Spoleto. 

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