Quattro persone positive al Coronavirus, tutte asintomatiche – tra cui una donna incinta – ed una cinquantina in isolamento fiduciario, appartenenti ad una quindicina di nuclei familiari. È la situazione registrata a Bastardo, frazione di Giano dell’Umbria che conta poco più di 2mila abitanti. Si tratta di soggetti che ritornati in Umbria dopo esser stati in Paesi dell’Est considerati a rischio o comunque entrati a contatto con persone che vivono o che sono state in quelle aree.
Soggetti che, secondo quanto emerge, non avrebbero comunicato immediatamente i loro spostamenti, ma non solo. In alcuni casi non avrebbero neanche rispettato l’obbligo di quarantena. Al punto che l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Manuel Petruccioli si sarebbe rivolta anche al Prefetto per chiedere l’invio di più uomini per garantire un maggior controllo del territorio. Richiesta rispetto alla quale, secondo quanto spiegato dal vicesindaco Jacopo Barbarito, non sarebbe arrivata alcuna risposta.
Intanto nella frazione di Bastardo si cerca di capire la strategia da attuare per garantire la massima sicurezza a tutta la comunità. E proprio in quest’ottica nella giornata di martedì primo settembre a raggiungere il territorio gianese è stato il direttore sanitario dell’Usl Umbria 2, Camillo Giammartino. Visita che è servita a fare il punto della situazione alla ricerca di possibili soluzioni. Al momento, però, non è stata presa alcuna decisione. Qualche notizia in più si dovrebbe avere venerdì 6 settembre.
Sarebbero diverse le ipotesi al vaglio, a cominciare dalla possibile istituzione di una zona rossa a Bastardo. Ipotesi, questa, che l’amministrazione comunale vorrebbe scongiurare, vista anche la strategicità dell’area sul fronte dei collegamenti tra il Folignate ed il Tuderte e la presenza di numerose ed importanti aziende. Da considerarsi, dunque, come ultima spiaggia, nell’ipotesi in cui cioè non si possa agire diversamente. Tra le altre ipotesi al vaglio anche quella di accogliere all’interno di una struttura da hoc sia i positivi che le persone in isolamento. Struttura di cui non disporrebbe però il Comune e che andrebbe quindi cercata altrove. E ancora sottoporre al test sierologico tutta la popolazione. In entrambi i casi, però, l’adesione sarebbe su base volontaria. Infine, il tampone obbligatorio per chi è stato nei Paesi a rischio.
Come detto, però, si tratta al momento solo di ipotesi. Solo venerdì se ne saprà di più.
AGGIORNAMENTO ORE 19.45 – Nel tardo pomeriggio di mercoledì, la Usl2 ha diramato una nota in merito alla situazione di Bastardo, frazione di Giano dell’Umbria. “I dati epidemiologici attualmente in possesso dell’azienda Usl Umbria 2 che indicano la presenza di 4 casi positivi al Covid-19 – si legge nella nota della Usl2 – 15 contatti stretti e 86 soggetti posti in isolamento domiciliare, rendono necessaria una valutazione di tipo sierologico per circoscrivere la diffusione del contagio nella frazione di Bastardo, nel territorio comunale di Giano dell’Umbria. La campagna di screening dell’azienda Usl Umbria 2, che riguarderà parte dei residenti ed i soggetti interessati, prevede l’utilizzo di test sierologici pungidito con successiva esecuzione di tamponi rinofaringei per quanti risulteranno essere entrati in contatto con il virus. L’iniziativa di sorveglianza sanitaria è stata assunta in piena condivisione con l’amministrazione comunale di Giano dell’Umbria, la Protezione Civile, la Direzione regionale Sanità ed il commissario ad acta per l’emergenza Covid e avrà inizio al termine della riunione operativa in programma domani mattina presso la sede municipale”.