Un messaggio di saluto condito con l’annuncio della consegna del Giglio d’oro della città di Foligno. È quello che il sindaco della città della Quintana, Stefano Zuccarini, ha indirizzato al cardinale Giuseppe Betori in occasione dei suoi 50 anni di sacerdozio. “Formulo i più sinceri e fervidi auguri – ha scritto il sindaco nella lettera inviata all’arcivescovo di Firenze -, a mio nome, dell’amministrazione comunale e della città tutta, per il 50esimo di sacerdozio, che rende onore e prestigio tanto alla comunità fiorentina quanto a quella folignate”.
Firenze e Foligno: due realtà che, come ricordato da Zuccarini, oltre ad essere unite dal simbolo del giglio nei rispettivi stemmi comunali e dal sommo poeta Dante che proprio nella città dei Trinci diede alle stampe la prima edizione della Divina Commedia, “oggi si ritrovano legate e rafforzate nell’amicizia grazie alla vita e all’impegno pastorale di monsignor Betori”. Per il cardinale natio di Foligno, dove, ricordiamo, fu ordinato prete il 26 settembre 1970 dal vescovo Siro Silvestri, l’affetto e la stima dei folignati sono grandi, tanto “che è nostra intenzione – ha scritto Zuccarini – suggellarli con la consegna a sua eminenza del Giglio d’oro della città di Foligno con una cerimonia in consiglio comunale. La città – ha concluso il sindaco – ti aspetta per un grande abbraccio”.
Un abbraccio che, sempre il 26 settembre, data del 50esimo anno di sacerdozio, Giuseppe Betori ha ricevuto anche da Papa Francesco. “Al nostro venerabile confratello – ha scritto il Pontefice –, con animo grato e carità fraterna ci rallegriamo per il rilevante ministero pastorale volto a formare i credenti negli insegnamenti cristiani, per l’importante incarico esercitato con diligenza nella Conferenza episcopale italiana e poi presso la Sede apostolica e per il solerte zelo nel compiere e nel diffondere gli insegnamenti di Cristo e narrare i Suoi Tesori, perché il cammino del popolo – ha aggiunto Papa Bergoglio – sia guidato a custodirne i comandamenti”. Il vescovo di Roma ha infine augurato “ogni bene” al cardinale Giuseppe Betori, impartendo a lui e a quanti gli sono vicini la Benedizione apostolica.