A Foligno continua a tenere banco il tema “sanità”. Un tema su cui Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl sono tornati a parlare. Da un lato, fanno sapere le segreterie, è apprezzabile la visita della presidente della Regione, Donatella Tesei, e dell’assessore Luca Coletto all’ospedale folignate per toccare con mano la situazione e ringraziare i lavoratori. Dall’altro, però, si legge in una nota diffusa dai sindacati, “stride il fatto che dal 5 maggio scorso, quando cioè Coletto e le aziende hanno firmato l’accordo coi sindacati per l’istituzione di tavoli regionali di confronto su sicurezza, organici ed organizzazione, la Regione non abbia ancora trovato il tempo di avviare i lavori”. Permane dunque un po’ di amaro in bocca. Sensazione con cui sembra essersi concluso anche il confronto di ieri nella Sala Alesini del “San Giovanni Battista” tra direzione strategica dell’Usl Umbria 2 e le stesse organizzazioni sindacali.
“Un incontro che ha fornito chiarimenti – scrivono Cgil, Cisl e Uil – ma che ha lasciato ancora alcune questioni insolute”. Tra tutte, stando a quanto riferiscono, le motivazioni tecniche per cui il reparto Covid sia stato collocato al terzo piano del nosocomio folignate anziché a piano terra. Al netto dei punti interrogativi, comunque, il tavolo di ieri è servito per confermare come si intenda potenziare i servizi per l’emergenza e per comunicare che, proprio in questi giorni, è stato avviato il potenziamento degli organici. Ad emergere sono stati anche la volontà di un confronto costante con i lavoratori e la necessità di fare tutto il possibile in questa fase per non sospendere le attività ordinarie. “È stato poi chiarito – aggiungono i sindacati – che di fatto si sta dando attuazione agli indirizzi regionali, nei limiti degli investimenti consentiti”. Durante il vertice si è parlato anche di assunzioni, con le segreterie che chiedono scelte chiare e condivise. “Oltre a reperire nuovi spazi – si legge ancora nella nota firmata da Cgil, Cisl e Uil -, c’è necessità di assumere senza ulteriore ritardo medici, infermieri, tecnici, operatori socio sanitari e amministrativi, che possano contribuire al potenziamento dei servizi straordinari richiesti dall’emergenza Covid.”
A voler sinterizzare il “sindacato-pensiero”, dunque, è opportuno che l’apprezzabile attenzione dei vertici regionali si arricchisca, senza ritardo, di risultati concreti.