Continua a peggiorare l’andamento epidemiologico in Umbria. Il Cuore verde d’Italia si trova a dover fare i conti con un quadro che appare sempre più nero. Tra mercoledì 21 e giovedì 22 ottobre, infatti, si è registrato un nuovo record di contagi: in 24 ore se ne contano ben 407 in più su 4.006 tamponi processati.
A preoccupare, però, non sono solo i nuovi casi. Ma anche i ricoveri: 21 in 24 ore, con due persone in più in terapia intensiva. Attualmente, dunque, su tutto il territorio regionale si registrano 193 pazienti, di cui 62 ricoverati all’ospedale di Terni, 58 in quello di Perugia, 29 a Pantalla, 28 a Città di Castello e sempre 16 al San Giovanni Battista di Foligno. In rianimazione, invece, il dato è di 22 pazienti: 12 a Terni e 10 a Perugia.
Per l’Umbria anche altri due decessi di persone positive al virus. Si tratta di un perugino ed un ternano. Le vittime toccano così quota 97. Complessivamente, quindi, i casi di Covid-19 in tutto il Cuore verde d’Italia ammontano a 5.860 da inizio pandemia. Gli attualmente positivi sono, invece, 3.275. Entrando nel dettaglio dell’ultima ondata di contagi sono 50 su 92 i Comuni interessati, ossia più della metà. A cominciare da Perugia dove si contano altri 107 casi. Quarantotto a Terni, 24 ad Assisi, 23 a Bastia Umbra, 22 a Corciano, 18 a Gubbio, Spoleto e di fuori regione e 11 a Narni.
A Foligno, invece, se ne contano 7 in più. In totale, dunque, nella città della Quintana i soggetti attualmente positivi sono 119. Tredici i ricoveri, di cui uno in terapia intensiva e 103 persone in isolamento contumaciale. Guardando agli altri Comuni della Valle Umbra Sud, altri tre contagi a Spello e Campello sul Clitunno, due a Trevi e Cannara, uno a Bevagna, Montefalco e Valtopina.
I guariti sono, invece, 90. Tra questi si contano i 32 di Perugia e i 14 di fuori regione. Uno, poi, a Foligno e Nocera Umbra. In totale sono 2.488. Per quanto riguarda i soggetti in isolamento tra mercoledì e giovedì ne risultano 159 in più. Nel complesso sono quindi 4.541. Infine, i tamponi processati che da inizio emergenza hanno raggiunto quota 266.398.