Il suono della campanella martedì mattina lo ha sentito solo una piccola parte degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado di Foligno. Sì, perché l’introduzione del 75 per cento della didattica a distanza, partita proprio martedì e voluta dal Governo Conte, ha ridotto notevolmente la presenza di alunni all’interno delle scuole superiori cittadine.
Ma come si sono organizzati gli istituti? Partiamo dal liceo scientifico “Marconi”. “Abbiamo dato ad ogni classe almeno un giorno di presenza per rispettare i contingenti del 25 per cento” ha commentato la dirigente scolastica Maria Paola Sebastiani, che ha poi aggiunto: “Abbiamo una presenza di circa 12 classi al giorno in tutto il liceo, per cui abbiamo, più o meno, 300 studenti tra le diverse sedi, che sono esattamente un quarto dei 1200 che altrimenti sarebbero stati qui”. Per quanto riguarda l’indirizzo sportivo, individuata un’intera giornata alla settimana dedicata allo sport per dare la possibilità agli studenti di fare attività in presenza, sfruttando non solo gli spazi della scuola ma, grazie ad un’apposita convenzione, anche gli impianti della Tennis Training School Villa Candida e le sale della palestra Wuemme.
Per quanto riguarda, invece, gli istituti tecnici, ad intervenire ai microfoni di Radio Gente Umbra è stata la dirigente dell’Istituto professionale “Orfini”, Maria Rita Trampetti. “Le classi prime e seconde faranno lezione in presenza per due giorni a settimana – ha spiegato -. Per le atre, invece, didattica a distanza e presenza a scuola solo per i laboratori. Abbiamo tutelato i più piccoli e per gli altri abbiamo deciso di privilegiare la parte laboratoriale che caratterizza il nostro istituto”.
L’auspicio di entrambe le dirigenti, però, è che si possa tornare al più presto alla normalità. “Speriamo che sia una fase che aiuti l’abbassamento della pandemia – ha dichiarato la dirigente del “Marconi” -. Sicuramente per noi è una grande rinuncia perchè le condizioni organizzative della scuola erano davvero di grande attenzione, sicurezza e rispetto delle norme. Avevamo davvero lavorato molto bene, dotandoci di tutto quello che era necessario per far funzionare la macchina organizzativa. Speriamo di poterlo tornare ad offrire ai nostri ragazzi trascorse le vacanze natalizie anche se per ora ci è stato detto fino a novembre”.
“Ho vissuto queste disposizioni come un fallimento – gli ha fatto eco Maria Rita Trampetti – perchè a scuola abbiamo tutte le possibilità affinchè i ragazzi frequentino in sicurezza. Stiamo togliendo ai giovani la possibilità dell’educazione scolastica che è una cosa grave, li stiamo privando del loro futuro. E la speranza è che duri il meno possibile, anche se è sempre meglio la didattica a distanza che niente. Forse – ha concluso – avremmo dovuto fare rete tutti insieme per evitare di arrivare a questo punto”.